Piazza Affari corre con Fca e Brembo, male Banco BPM
Giro di boa settimanale con segno più per Piazza Affari che non paga il nuovo allargamento dello spread tornato in area 275 pb. L’indice Ftse Mib ha chiuso segnando un progresso dello 0,38% a quota 20.304 punti. Sui mercati tengono banco i colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti con le parole del presidente Trump che ha accennato alla possibilità che la scadenza di marzo per l’accordo commerciale possa essere rinviata. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che la scadenza di marzo non è una “data magica”. Stasera intanto è attesa la pubblicazione dei verbali della riunione Fed del 30 gennaio scorso con focus sul consenso relativo alla pausa sul fronte tassi e anche relativamente al percorso di riduzione del bilancio Fed.
Tra le blue chip spiccano oggi i rialzi di FCA (+1,93%), Brembo (+5,05%) e Pirelli (+3,84%) galvanizzate dall’ottimismo di un accordo tra Usa e Cina sul fronte dazi. Continua l’ascesa di TIM (+0,3%) che completa un poker di rialzi consecutivi. La CDP ha superato di poco la soglia del 5% del capitale e probabilmente prima di ogni ulteriore acquisto aspetterà i riscontri in arrivo dal nuovo piano strategico (22 febbraio). Le ultime indiscrezioni stampa vedono poco probabile l’inserimento della questione rete tra i punti piano.
Banco BPM (-1,26%) è stata la peggiore del Ftse Mib arrivando a cedere oltre il 3 per cento. Banco BPM, in particolare, fa i conti con il sequestro maggiore, pari a 83,8 milioni. Tra i nomi degli indagati risulta quello del direttore generale di Banco BPM, Maurizio Faroni. “La vicenda riguarda l’attività di segnalazione a Idb della clientela interessata all’acquisto di diamanti nel periodo che va dal 2003 al 2016 e dunque prima della data della fusione tra Banco Popolare e Bpm”, rivela in una nota lo stesso istituto sottolineando che la vicenda è relativa quindi all’attività dell’ex Banco Popolare. Il 6 febbraio scorso, Banco Bpm ha deliberato inoltre di effettuare nel bilancio 2018 adeguati accantonamenti necessari a presidiare i rischi potenziali connessi alle vertenze e alle conseguenza di tale accadimento a tutela dei propri clienti con i quali la banca già da mesi ha in corso la definizione di numerosi casi molti dei quali già risolti.
Lieve segno meno per Snam (-0,667%) su cui Societe Generale ha abbassato il rating a hold.