Da Moody’s forte sforbiciata ad outlook Pil Italia. Rischio ‘significativo’ di elezioni anticipate
Così come hanno fatto l’Fmi, Bankitalia, la Commissione europea, e diverse istituzioni anche private come il colosso bancario americano JP Morgan, anche Moody’s rivede al ribasso le stime sulla crescita del Pil italiano. La sforbiciata, rispetto all’outlook precedente, è pesante: “Avevamo una stima dell’1,3% sulla crescita del Pil italiano. Quest’anno sarà sicuramente sotto l’1%, probabilmente un valore tra 0 e 0,5%”. Una crescita da zero virgola, dunque, nel migliore dei casi, e nulla nel peggiore.
La situazione è tale che, ovviamente, contestualmente al downgrade sul Pil, Moody’s comunica di prevedere un rapporto deficit-Pil in rialzo al 2,5% nel corso di quest’anno.
Rating Italia in pericolo? Il giudizio ufficiale sulla valutazione del debito del made in Italy arriverà dall’istituzione esattamente tra un mese, il prossimo 15 marzo.
Prima, nella giornata di venerdì prossimo, arriverà il verdetto di Fitch, che a fine agosto ha confermato la valutazione a tripla B con outlook però, in questo caso, negativo.
Idem S&P, che ha un rating sull’Italia a tripla B con outlook tagliato a ottobre da stabile a negativo. Quest’ultima si esprimerà sul debito italiano il prossimo 26 aprile.
Per ora da Moody’s nessuna dichiarazione allarmistica, dopo il downgrade dello scorso ottobre, avvenuto comunque a fronte di un outlook stabile.
“Abbiamo un outlook stabile, copre un arco di 12-18 mesi e non vediamo cambiamenti”, ha detto Kathrin Muehlbronner, lead analyst per l’Italia di Moody’s, durante la Credit Trends Conference che si è svolta ieri a Milano.
In ogni caso “abbiamo presupposto una crescita bassa, per un paio di anni al massimo, e sotto 1%”.
La pressione rialzista sui costi di finanziamento del debito e sullo spread è stata del tutto confermata, con l’Italia che si conferma eccezione rispetto agli altri paesi europei.
“I costi di finanziamento rimangono bassi nell’Eurozona, ma sono saliti in Italia a causa del rischio politico interno”.
Rischio politico interno che è stato identificato nel rischio di elezioni anticipate a seguito delle elezioni europee.
Si tratta, tra l’altro, di un “rischio significativo, probabilmente dopo le elezioni europee”, ha precisato Moody’s, spiegando tale rischio con la possibilità che possano cambiare gli equilibri interni al governo M5S-Lega. Detto questo, la situazione rimane nebulosa.
“Non è chiaro cosa succederà al Governo dopo le elezioni europee” e, anche da un punto di vista del mercato, la situazione resta nebulosa perché gli investitori fanno fatica a ‘prezzare’ il rischio politico, quindi stanno a guardare e in parte questo è quello che abbiamo visto a settembre”.
Potrebbe essere in ogni caso ravvisata la necessità di formare una nuova coalizione di Governo, se non emergesse una maggioranza netta a seguito di un eventuale voto anticipato, “elemento che si tradurrebbe in nuova incertezza”.
In ogni caso, l’analista ha aggiunto che, “parlando da un punto di vista europeo, in una prospettiva più ampia, vediamo che non c’è un elevato rischio contagio dall’Italia, ma neppure da altri Paesi, che hanno fatto progressi”. E il fatto che non ci sia stato un contagio “è positivo”.