Piazza Affari interrompe striscia rialzi, Eni debole in attesa dei conti
Si interrompe la striscia settimanale di rialzi per Piazza Affari con lo spread tornato ad allargarsi in area 270 pb. L’indice Ftse Mib, che in avvio si era spinto fino a 20.090 punti sui massimi annui, ha chiuso in calo dello 0,78% a 19.834 punti. In Italia l’Ufficio Studi Confcommercio ha stimato un Pil fermo a febbraio su base mensile con una variazione di -0,1% rispetto a un anno fa. Ad acuire le vendite sui mercati ha poi contribuito il sorprendente dato negativo sulle vendite al dettaglio statunitensi. Il dato, arrivato con 4 settimane di ritardo a causa dello shutdown, evidenza a dicembre una flessione mensile dell’1,2%, a fronte del +0,1% della passata rilevazione (dato rivisto da +0,2%). Gli analisti si attendevano un dato in leggera crescita mensile dello 0,1 per cento. per le vendite al dettaglio si tratta del più brusco calo mensile dal lontano marzo 2009.
A pagare dazio a Piazza Affari sono stati alcuni titoli bancari con ribassi superiori al 2% per Banco BPM e Unicredit, quest’ultima reduce dai forti rialzi delle ultime sedute e dal collocamento con successo del bond subordinato Tier2 per 1 miliardo di euro. In affanno anche Salvatore Ferragamo con un calo dell’1,5%.
Bene invece il titolo Juventus (+2,75%) che ieri ha collocato un bond senior da 175 milioni di euro. Il cfo della Juventus, Marco Re, ha rimarcato non è all’ordine del giorno un aumento di capitale.
Segno meno (-0,51%) per Eni che domani mattina diffonderà i conti 2018. Gli analisti di Fidentiis, che hanno rating buy su Eni con prezzo obiettivo nel range 18-19 euro, indicano un utile netto adj a +27% nel quarto trimestre grazie al sostegno del balzo del petrolio, mentre la produzione è stimata a -1%. L’effetto valutario dovrebbe essere positivo del 3%. Fidentiis ritiene che la presentazione del nuovo piano il prossimo 15 marzo e il possibile avvio del piano di buyback rappresentano catalyst positivi per il titolo nel breve termine.