Stop al superjumbo A380 di Airbus: non lo vuole più nessuno. Imbarazzo per il colosso francese che compie quest’anno 50 anni
Tra i titoli sotto i riflettori oggi si mette in evidenza Airbus, dopo l’annuncio shock del colosso rivale di Boeing, che ha annunciato lo stop alla produzione del suoi superjumbo A380. Lo stop, che avverrà nel 2021, è stato motivato con il taglio degli ordinativi da parte dell’acquirente principale: la compagnia aerea Emirates, che ha reso noto che, nel corso dei prossimi due anni, accetterà soltanto 14 consegne in più del modello.
Il gruppo con sede a Dubai ha stabilito infatti di ridurre l’intera flotta di A380 da 162 a 123 unità: le ultime consegne del gigante dei cieli avverranno nel 2021. Il colosso francese dell’aviazione ha comunicato che Emirates preferisce acquistare, piuttosto, un totale di 70 aerei dei modelli più piccoli A350 e A330.
C’è da dire comunque che le sorti del superjumbo non sono state decise solo da Emirates. All’inizio di questa settimana Qantas, altra compagnia aerea, ha cancellato un ordine, che aveva annunciato nel 2006, per ricevere altri otto A380. E già Singapore Airlines, che nel 2007 lanciò il suo primo volo a lungo raggio utilizzando un modello A380, ha ritirato i suoi due primi A380.
La fine dell’A380 “non è una sorpresa enorme. Ma è un imbarazzo per il gigante aerospaziale europeo (francese), che proprio quest’anno celebra il suo 50esimo compleanno”, come scrive Robert Wall su Marketwatch.
Il Wall Street Journal ha spiegato il flop del gigante dei cieli sottolineando che “le compagnie aeree sono state frenate dalla sua dimensione e dalla necessità di vendere così tanti posti a sedere. Di conseguenza, hanno preferito puntare su altri aerei costruiti per il lungo raggio come il Boeing 787 Dreamliner o l’A350 dell’Airbus”.
Il titolo Airbus in realtà sale nella sessione odierna, segnando un balzo del 4% dopo la comunicazione dei risultati di bilancio della società. La fine del progetto costringerà Airbus a mandare a casa 3.500 dipendenti nel corso dei prossimi anni e ad accollarsi un onere di $500 milioni.
La storia del superjumbo risale al 2000, quando Airbus rese noto un piano per investire più di $10 miliardi nella realizzazione dell’A380 a 555 posti. Obiettivo: battere il 747 di Boeing. Tuttavia, le difficoltà si sono presentate subito, con diversi ritardi nella fase di sviluppo e vendite che non sono mai realmente, è il caso di dirlo, decollate.
In ogni caso anche Boeing ha comunicato la possibilità di fermare la produzione del suo 747 nel 2022, che al momento viene utilizzato quasi esclusivamente per il trasporto di merci.
All’inizio, Airbus aveva pianificato inoltre la costruzione di più di 40 modelli A380 l’anno. La produzione si è aggirata ben al di sotto, a 30 unità, per poi scendere rapidamente, fino alle appena 12 unità prodotte lo scorso anno. Le compagnie aeree americane non hanno mai acquistato il modello, mentre altre come Deutsche Lufthansa, Air France-KLM e Qantas, per l’appunto, hanno tagliato gli ordini.
C’è stata poi Virgin Atlantic Airways che ha cambiato idea, cancellando l’accordo per l’acquisto di un A380 prima della sua consegna.