Conte ‘assolve’ Di Maio su incontro con gilet gialli. E dopo Verhofstadt: ‘Molti in Ue sanno che non saranno rieletti’
Il rapporto tra il governo del Giuseppe Conte e i gilet gialli torna sotto i riflettori dopo le dichiarazioni che il premier ha rilasciato al Corriere della Sera, in merito all’incontro avvenuto giorni fa tra il vicepremier Luigi Di Maio (affiancato dall’esponente 5 Stelle Alessandro Di Battista) e il movimento di protesta francese.
Il presidente del Consiglio ha praticamente assolto il leader del M5S, nonostante quell’incontro sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando Parigi a richiamare l’ambasciatore in Italia.
“Più che di errore, parlerei di divergenza su un episodio – ha detto però Conte – Sarebbe stato un errore se Di Maio si fosse mosso nel suo ruolo di governo. È andato come leader del M5S. Anche quando l’ungherese Viktor Orban di recente è venuto a incontrare il vicepremier leghista Matteo Salvini, è stato un incontro politico, tra leader di partito, e si è svolto a Milano”.
In ogni caso, i gilet gialli raccolgono comunque la simpatia del presidente del Consiglio:
I “gilet gialli, per quanto in modo confuso e a volte sbagliato, cercano di interpretare quanto di nuovo si sta muovendo nella società francese, che piaccia o no. A Strasburgo, invece, ho visto riaffiorare la vecchia politica”.
Conte ha fatto riferimento più volte a quel cambiamento che, a suo avviso, in primis il suo governo e poi movimenti come quello dei gilet gialli stanno promuovendo in un’Europa ormai incrostata e vecchia, rappresentata da funzionari che presto, in occasione delle elezioni europee di fine maggio, andranno a casa. Non poteva mancare il commento sull’attacco che il leader dei liberali del Parlamento Ue, Guy Verhofstadt, ha rivolto contro la sua persona due giorni fa, bollandolo “burattino” dei due vicepremier Di Maio e Matteo Salvini.
“Mi aspettavo gli attacchi, non prevedevo scompostezza e falsità”, ha detto il premier, aggiungendo di credere che “per alcuni parlamentari europei il discorso di martedì sia stato un po ‘il canto del cigno”.
“Il mio è un governo che esprime il cambiamento in atto in Italia ed Europa – ha aggiunto, intervistato dal Corriere della Sera – Per questo mi hanno attaccato. Molti di loro sanno che non saranno rieletti. Sono figli di forze con una vecchia ispirazione. Il nuovo vento li spiazza. Ma dispiace solo che per colpirmi siano ricorsi a falsità, tipo che facciamo morire i bambini africani in mare o che difendiamo il venezuelano Nicolàs Maduro“.
Il presidente del Consiglio ha spiegato ancora:
“Semmai, ho visto nella polemica contro di me il tentativo di esorcizzare le novità di cui il mio governo è portatore. Tutti parlano di stabilità finanziaria, meno di stabilità politica e sociale. E si trascura il consenso interno altissimo che la mia maggioranza ha, altri Paesi no. Il premier socialista Pedro Sanchez, in Spagna, sta andando diritto verso il voto anticipato. In Belgio sul fiscal compact c’è stata una crisi di governo”.