UniCredit annuncia utili migliori dell’ultimo decennio. I numeri sul taglio delle filiali e dell’organico
Così lo scorso 29 gennaio, qualche giorno prima della diffusione dei risultati di bilancio di UniCredit che è avvenuta ieri sera, il numero uno Jean-Pierre Mustier diceva: “La verità è innanzitutto che le fusioni o le combinazioni non hanno molto senso” in sé stesse, “perché bisogna poter tagliare costi. Una fusione non riguarda la dimensione, ma il taglio dei costi”.
Mustier aveva ammesso: “Alla Unicredit, quando abbiamo rimaneggiato la banca, abbiamo tagliato il 25% dell’export e il 25% degli sportelli in due anni. Posso dire che è brutale: se fai una fusione, devi fare la stessa cosa. Non mi importa, l’ho fatto: non è stato facilissimo”.
E sulle voci di una fusione, nello specifico per la stessa UniCredit, aveva commentato, intervenendo alla 17esima Conferenza europea sui Servizi finanziari, organizzata da Assonime (l’Associazione italiana delle società quotate in borsa), Barclays, Kreab, Forum Europe e Bnp Paribas:
“Se ascoltate le voci, oggi dovrebbero esserci forse due solo banche europee, perché noi avremmo comprato la maggior parte delle altre: secondo i rumours stavamo comprando Lloyds, Deutsche Bank, Commerzbank, Bbva, e naturalmente Société Générale”, ha detto Mustier, parlando alla 17esima Conferenza europea sui Servizi finanziari, organizzata da Assonime (l’Associazione italiana delle società quotate in borsa), Barclays, Kreab, Forum Europe e Bnp Paribas.”
Oggi, nelle ultime ore, nel comunicare i risultati di bilancio dell’intero 2018 e del quarto trimestre del 2018, la banca ha reso noto anche che il raggiungimento di alcuni target finanziari previsti nel piano Transform 2019 è avvenuto in anticipo rispetto ai tempi.
Raggiunto infatti il 100% del target di riduzione dell’organico e il 93% del target di riduzione delle filiali.
Il risultato è che dal dicembre del 2015 881 filiali sono state chiuse in Europa occidentale (di cui 50 chiuse nel 4trim18), corrispondenti al 93 per cento delle 944 chiusure pianificate entro il 2019; e che gli FTE sono stati ridotti di circa 14.000 unità (di cui 1.087 nel 4trim18), corrispondenti al 100 per cento delle riduzioni previste entro il 2019.
Tutto ciò, mentre il tam tam su una fusione all’orizzonte, per UniCredit, è continuato negli ultimi giorni.
In particolare, Alessandro Mazzucco, presidente di CariVerona, fondazione azionista di UniCredit, ha sottolineato come Mustier sia comunque interessato a fusione all’estero.
Tornando ai risultati di bilancio, questi hanno messo in evidenza gli utili migliori dell’ultimo decennio. In particolare, Unicredit ha chiuso l’intero 2018 con un utile operativo pari a 6,4 miliardi di euro, in aumento del 13,1% rispetto all’anno prima. Si tratta del miglior risultato del 2008.
L’utile netto rettificato è salito del 7,7% a 3,9 miliardi, nonostante accantonamenti a fronte delle sanzioni Usa.
La banca ha chiuso il quarto trimestre dello scorso anno con un utile netto rettificato pari a 840 milioni di euro, in crescita del 19,9% rispetto all’anno prima. Si tratta del migliore quarto trimestre per la seconda volta negli ultimi 10 anni.
Confermati i principali target per l’esercizio 2019. In particolare, sono sati confermate le attese di ricavi totali a 19,8 miliardi, con costi operativi a 10,4 miliardi. Confermati anche l’obiettivo di un utile netto di gruppo a 4,7 miliardi, con il Rote di gruppo al di sopra del 9% e il Rote del Group Core al di sopra del 10%. L’obiettivo di Cet1 ratio a fine 2019 è confermato “tra il 12,0 e il 12,5%”.
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato inoltre un progetto di riorganizzazione che mira a proseguire il processo di razionalizzazione avviato con Transform 2019. Questo progetto comporta un’evoluzione della struttura gestionale del Gruppo, per garantire che il management che realizzerà il prossimo piano 2020-23 sia pienamente responsabile della nuova strategia fin dall’inizio.
Nell’ambito di questo processo, d’accordo con la Banca, il Dr. Gianni Franco Papa ha deciso di lasciare il Gruppo UniCredit dal 1° giugno 2019.
Nel commentare i risultati di bilancio, il ceo Mustier si è mostrato più che soddisfatto, facendo notare che “UniCredit ha realizzato una performance da record nel 2018, con risultati migliori dell’ultimo decennio. Sono orgoglioso delle nostre ottime prestazioni e dell’impegno dei nostri team, che hanno lavorato instancabilmente per tutto l’anno in un contesto macroeconomico impegnativo. Il Group Core sta ottenendo ottimi risultati, caratterizzati da un’elevata redditività…Sulla base di questi risultati, proporremo all’Assemblea degli Azionisti un dividendo in contanti di 27 centesimi di euro per azione, equivalente a un pay-out ratio del 20 per cento. Come team, continuiamo a concentrarci sull’esecuzione di Transform 2019 per confermare UniCredit come vincitore paneuropeo”.