Occupazione Usa fa sboom, -301.000 nel settore privato. Effetto Omicron, report ADP mai così male da fine 2020
Negli Stati Uniti, l’occupazione del settore privato non è cresciuta, bensì scesa nel mese di gennaio. E’ quanto emerge dal rapporto sull’occupazione del settore privato stilato da ADP, Automated Data Processing.
A sorpresa, le aziende americane non hanno creato nuovi posti di lavoro nel mese, ma li hanno tagliati, per la prima volta in più di un anno: colpa della variante Covid Omicron, che ha frenato il ritmo delle assunzioni.
Le buste paga del settore privato sono scese così a gennaio di 301.000 unità, facendo decisamente peggio di quanto atteso dal consensus, che aveva previsto una crescita di 200.000 unità.
Il dato attesta il forte dietrofront dell’occupazione Usa, rispetto alla crescita di dicembre, tra l’altro rivista al ribasso, pari a +776.000 unità.
E’ la prima volta dal dicembre del 2020 che la società ADP comunica una crescita negativa dell’occupazione.
Il rapporto suona come un campanello di allarme per il mercato del lavoro Usa, in vista dell’attesissimo market mover più cruciale della settimana per Wall Street e l’azionario globale: il report occupazionale di gennaio che sarà diramato dopodomani, venerdì 4 febbraio.
Venerdì scorso la Casa Bianca ha avvertito che i numeri del report di dopodomani potrebbero essere colpiti dagli effetti della diffusione della variante del Covid Omicron. Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono, di fatto, un aumento dei posti di lavoro di appena 178.000 nuove unità, a fronte di un tasso di disoccupazione stabile al 3,9%.