Finanza Notizie Italia Italia sull’orlo della recessione, imprese in difficoltà anche a inizio 2019

Italia sull’orlo della recessione, imprese in difficoltà anche a inizio 2019

30 Gennaio 2019 10:49

La conferma del ritorno in recessione dell’Italia arriverà solo domani con i dati Istat circa l’andamento del PIL nel quarto trimestre del 2018, ma gli imprenditori hanno già incominciato a fare i conti con il ritorno di un contesto recessivo per l’economia.

Intanto i segnali di debolezza delle prospettive si confermano. Oggi i dati Istat evidenziano un nuovo calo della fiducia delle imprese nel prrimo mese del nuovo anno. L’indice di fiducia delle imprese diminuisce in tutti i settori (nel settore manifatturiero l’indice passa da 103,4 a 102,1, nei servizi da 99,5 a 98,6 e nel commercio al dettaglio va da 105,0 a 102,8) ad eccezione delle costruzioni dove l’indice aumenta in modo marcato passando da 130,3 a 139,2. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra invece una flessione, passando da 99,7 a 99,2.

La preoccupazione degli imprenditori continua a crescere complice anche il contesto di rallentamento a livello globale. Bloomberg ha interpellato diversi imprenditori che testimoniano le difficoltà attuali. Federico Visentin, presidente della vicentina Mevis (componentistica auto), rimarca che non si sta solo aspettando che “la tempesta passi”, ma la sua azienda ha provveduto a ridurre i costi senza rinnovare contratti temporanei e spostato ancora più produzione verso gli stabilimenti in Slovacchia e in Cina”. Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto e la cui famiglia è proprietaria della San Benedetto, afferma che i suoi colleghi di lavoro nella regione dovrebbero essere molto cauti riguardo le prospettive. In Italia “poche grandi aziende stanno bene e la maggior parte delle piccole o medie imprese stanno entrando in un periodo di difficoltà”, asserisce Zoppas.

Fiducia consumatori trova sponda in accordo con Ue su Manovra
Di contro la la fiducia dei consumatori è salita a gennaio da 113,2 a 114 punti. Il consensus Bloomberg era fermo a 112,8. Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in miglioramento: il clima personale e quello corrente registrano gli incrementi più consistenti. Più in dettaglio, il clima economico passa da 129,5 a 130,8, il clima personale aumenta da 107,0 a 108,9, il clima corrente cresce da 110,0 a 112,4 e il clima futuro sale da 116,1 a 117,4.

Fiducia tornata a salire grazie anche agli sviluppi positivi delle trattative con l’Ue sulla Manovra.  “Con l’accordo raggiunto in Europa, la manovra approvata e non più ballerina come a dicembre, lo scongiurato pericolo di una procedura d’infrazione, lo spread sotto il muro di 300 punti, era chiaro e ovvio che la fiducia degli italiani risalisse. Ora bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi mesi, quando dalle promesse si dovrà passare ai fatti”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Pil e stime del governo sempre più a rischio
Le stime di consensus vedono il Pil italiano contrarsi dello 0,1% t/t negli ultimi tre mesi dell’anno. Segno meno che sancirebbe per l’Italia una ecessione tecnica (due trimestri consecutivi di crescita negativa). Per il 2019 le stime del governo sono di un +1% del PIL quest’anno, livello difficilmente raggiungibile alla luce del nuovo scenario globale anche se nelle scorse settimane il premier Conte ha detto di sperare ancora in un balzo della crescita fino a +1,5%. Fmi e Bankitalia recentemente hanno tagliato le stime sull’Italia a +0,6% per il 2019.