Auto: FCA rivede piano investimenti in Italia per ecotassa. Allarme sindacati: governo rischia di far saltare tutto
Fca sta rivedendo il piano di investimenti in Italia dopo il via libera all’ecotassa, approvata con la legge di bilancio del governo M5S-Lega. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, secondo quanto riporta Reuters: “Lo stiamo rivedendo. Fino a che la revisione non sarà ultimata non posso commentare ulteriormente”. Così il numero uno Manley, parlando ai giornalisti al salone dell’auto a Detroit, e rispondendo a una domanda legata agli incentivi in Italia per l’acquisto di auto a basse emissioni, ossia elettriche e ibride. Manley ha confermato comunque che le Comau e Teksid non sono in vendita e che il piano di investimenti non sarà in ogni caso bloccato.
Un quadro più chiaro della situazione lo si potrà avere a marzo, quando diventerà operativa l’ecotassa imposta sulle macchine di lusso e i suv, ma non solo.
I sindacati non hanno tardato a farsi sentire.
In particolare, la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha lanciato un appello al governo M5S-Lega affinché riveda l’ecotassa sulle auto, in quanto questa “rischia di mettere a rischio” gli investimenti di FCA in Italia.
“L’annuncio di una messa in discussione del piano industriale da parte del Ceo di Fca, Mike Manley, è un fatto grave e da scongiurare – ha continuato Furlan – Chiediamo al governo di correggere la legge di bilancio, rivedendo il provvedimento sulla tassazione delle auto che potrebbe mettere a rischio l’occupazione e gli stabilimenti di Fca. Non bisogna disincentivare gli investimenti nel nostro paese ma, anzi, favorirli, in tutti i settori produttivi a partire dal settore dell’auto”.
Furlan ha continuato, inoltrando una richiesta anche a Fiat Chrysler, affinché riconsideri la propria posizione e confermi il piano industriale, “i cinque miliardi di investimento e l’obiettivo della piena occupazione“.
Si è alzata anche la voce del sindacato Uilm.
Così il segretario generale Rocco Palombella: “Comprendiamo le motivazioni di Fca ma noi non siamo disposti a mettere in discussione il piano industriale che ci è stato presentato a Mirafiori e che prevede cinque miliardi di investimenti dal 2019 al 2021. Quel che è certo è che faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada”.
Il sindacalista ha fatto notare che “non possono essere i lavoratori a pagare le scelte del nostro governo, al quale abbiamo già più volte sollevato la questione chiedendo di rivedere il provvedimento. Il governo deve sapere che le sue azioni hanno una ricaduta concreta su 260mila lavoratori impiegati non solo in Fca, ma in moltissime altre imprese dell’automotive”.
Tra l’altro “il settore negli anni ha contribuito in maniera significativa al Pil del paese e il recente crollo registrato dall’Istat dimostra come la politica non possa non tenerne conto. Siamo pronti a fare la nostra parte per tutelare tutti i lavoratori”.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli, sottolineando che l’ecotassa “come temevamo ha dato il suo primo effetto, e non sull’ambiente ma sul piano triennale di cinque miliardi di investimenti di Fca annunciato il 30 novembre”.
Bentivogli ha accusato il governo gialloverde di aver varato una ecotassa che non darà alcun giovamento all’ambiente, “non risolvendo i problemi ambientali, ma favorendo solo i produttori esteri, altro che sovranismo. Da tempo come sindacato abbiamo incalzato i produttori sulla necessità di accelerare la transizione verso l’elettrico: ora che avevamo raggiunto un’intesa, Fca e i lavoratori, il governo sta rischiando di far saltare tutto. Occorrono almeno 20 mesi per avere i primi risultati”.
A questo punto, l’esecutivo “deve immediatamente tornare sui propri passi e rivedere un provvedimento sciagurato che rischia di distruggere la nostra industria dell’auto e con essa migliaia di posti di lavoro. Se così non fosse, la nostra risposta arriverà sotto palazzo Chigi con tutti i lavoratori di Fca, Cnh Industrial e Ferrari”.
Ancora Bentivogli: “È necessario alla luce delle dichiarazioni dell’ad Manley, fare subito un incontro con i vertici di Fca per avere chiarezza sul piano quinquennale e relative assegnazioni produttive stabilimento per stabilimento. Non si possono far ricadere sui lavoratori e sull’ambiente le insipienze della politica”.