Vent’anni di euro, Draghi: per i giovani non esiste altra moneta
L’euro, la moneta comune europea, ha compiuto ieri 20 anni. Risale infatti al 1° gennaio 1999 il giorno in cui 11 paesi dell’UE introdussero la moneta comune, l’euro, e adottarono una politica monetaria comune nell’ambito della Banca centrale europea.
La seconda moneta più utilizzata al mondo
Oggi l’euro è la moneta di 340 milioni di europei in 19 Stati membri. Circa 60 paesi in tutto il mondo agganciano le proprie valute all’euro in qualche forma. L’euro è oggi la seconda valuta più importante a livello internazionale, con circa 60 paesi di tutto il mondo che ne fanno uso o che collegano la loro valuta all’euro. È una riserva di valore per le banche centrali internazionali e viene utilizzato per l’emissione di titoli di debito in tutto il mondo ed è ampiamente accettato per i pagamenti internazionali.
A dieci anni dalla crisi finanziaria che ha fatto tremare il mondo, l’architettura dell’Unione europea economica e monetaria si è notevolmente rafforzata, “ma è necessario fare di più”, rimarca la Commissione UE. Sulla base delle prospettive evocate nella Relazione dei 5 Presidenti del giugno 2015 e dei Documenti di riflessione sull’ approfondimento dell’Unione economica e monetaria e sul futuro delle finanze dell’UE della primavera 2017, la Commissione europea ha delineato una tabella di marcia per l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria. A dicembre i leader dell’UE hanno anche convenuto di adoperarsi per rafforzare il ruolo internazionale dell’euro come parte di tale percorso.
Le parole di Juncker e Draghi
In occasione di questo anniversario, i cinque presidenti degli organi e delle istituzioni dell’UE più direttamente responsabili per l’euro (la Commissione europea, il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, la Banca centrale europea e l’Eurogruppo) hanno commentato i 20 anni della moneta unica e il suo futuro.
Il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Essendo uno dei pochi firmatari del trattato di Maastricht ancora attivo in politica, ricordo i negoziati sofferti e intensi sull’avvio dell’Unione economica e monetaria. Ma più di ogni altra cosa ricordo la profonda convinzione che si stava aprendo un nuovo capitolo della nostra storia comune. Un capitolo che avrebbe plasmato il ruolo dell’Europa nel mondo e il futuro di tutti i suoi cittadini. Venti anni dopo, sono convinto che quella firma sia stata la più importante che abbia mai apposto. L’euro è diventato un simbolo di unità, sovranità e stabilità. Ha garantito prosperità e protezione ai nostri cittadini, e dobbiamo adoperarci affinché continui a farlo. Per questo motivo stiamo lavorando per completare la nostra unione economica e monetaria e rafforzare il ruolo internazionale dell’euro.”
Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ha dichiarato: “L’euro era una conseguenza logica e necessaria del mercato unico. Con l’euro è più facile spostarsi, commerciare ed effettuare transazioni all’interno della zona euro e con il resto del mondo. Vent’anni dopo abbiamo una generazione che non conosce altra valuta nazionale. Nel frattempo la BCE ha svolto con successo il proprio compito più importante, ovvero mantenere la stabilità dei prezzi. Ma stiamo anche contribuendo al benessere dei cittadini della zona euro mettendo a punto banconote innovative e sicure, promuovendo i sistemi di pagamento sicuri, vigilando sulle banche per assicurare che siano resilienti e sorvegliando la stabilità finanziaria nella zona euro”.
Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, sottolinea: “Oggi l’euro è più che mai popolare: tre cittadini su quattro ritengono che sia positivo per la nostra economia. Affinché i cittadini europei possano beneficiare pienamente dei posti di lavoro, della crescita e della solidarietà che la moneta unica dovrebbe portare, dobbiamo completare l’Unione economica e monetaria attraverso una vera Unione finanziaria, politica e di bilancio. Questo permetterà all’Europa di proteggere meglio i suoi cittadini da possibili crisi future.”
Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, rimarca invece come “La creazione dell’euro 20 anni fa, insieme alla liberazione dell’Europa centrale e orientale e alla riunificazione della Germania, ha rappresentato un momento di svolta nella storia europea. Da allora la nostra moneta comune è diventata una potente espressione dell’Unione europea quale forza politica ed economica a livello mondiale. Nonostante le crisi, l’euro si è dimostrato resiliente, e gli otto membri che si sono uniti ai primi undici hanno beneficiato dei suoi vantaggi. In un mondo che cambia costantemente, continueremo a migliorare e a rafforzare la nostra Unione economica e monetaria”.
Mário Centeno, presidente dell’Eurogruppo, ha dichiarato: “La moneta unica è stata uno dei più grandi successi nella storia dell’Europa: la sua importanza e il suo peso nei primi due decenni della sua storia sono innegabili. Tuttavia il suo futuro è ancora da scrivere, e abbiamo quindi una responsabilità storica. L’euro, e la stretta cooperazione economica che comporta, si è evoluto nel tempo, superando gli ostacoli che si sono presentati. Ha fatto molta strada dal suo esordio e ha registrato importanti cambiamenti in seguito alle crisi per aiutarci a superare i momenti difficili. Ma il lavoro non è ancora finito e sono necessari continui sforzi di riforma, nei periodi di prosperità come di difficoltà. Non ci possono essere dubbi sulla nostra volontà politica di rafforzare l’Unione economica e monetaria. Dobbiamo essere preparati per ciò che il futuro può riservare, è un impegno che abbiamo nei confronti dei nostri cittadini.”
Rimane alto il sostegno all’euro, focus su vantaggi per famiglie e imprese
Il sostegno pubblico a favore dell’euro è rimasto costantemente elevato nell’UE, in particolare nei paesi che già utilizzano l’euro. Una maggioranza del 74 % dei rispondenti nella zona euro ha affermato che riteneva che l’euro fosse stato positivo per l’UE; è la stessa percentuale raggiunta l’anno scorso, il che conferma che il sostegno popolare per l’euro è al massimo da quando sono iniziate le indagini nel 2002. Una maggioranza del 64 % dei rispondenti nella zona euro ha anche affermato che riteneva che l’euro fosse positivo per il loro paese. Per il 36 % degli europei l’euro è uno dei principali simboli dell’Unione europea: si colloca quindi al secondo posto dopo la “libertà”. Alle famiglie, alle imprese e anche ai governi europei, l’euro ha apportato vantaggi visibili e molto concreti: prezzi stabili, costi di transazione ridotti, mercati più trasparenti e competitivi e l’aumento degli scambi commerciali. L’euro facilita i viaggi e i soggiorni all’estero e ha protetto i risparmi.