Pensioni, il 10 gennaio il decreto del governo: quota 100, Ape sociale e Opzione donna
Arriverà il prossimo 10-12 gennaio il decreto con le nuove norme in materia di pensione del governo giallo-verde, da quota 100 in misura sperimentale per tre anni, al blocco dell’aumento dell’aspettativa di vita per le pensioni anticipate, fino alla proroga dell’Ape sociale e di opzione donna.
Decreto previdenziale in arrivo: le novità
Il decreto sulle pensioni riporterà indietro i requisiti per la pensione anticipata (a 42 anni e 10 mesi di contributi ma aggiungendo una finestra trimestrale (quindi di fatto a 43 anni e un mese) e introdurrà con una sperimentazione triennale la possibilità di andare a riposo se si hanno almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Il prossimo anno a fruire di quota 100 saranno oltre 300mila potenziali beneficiari ma secondo la simulazione dell’Ufficio parlamentare di bilancio il taglio dell’assegno potrà arrivare fino al 34,7%. Nel pacchetto anche la proroga per un anno dell’Ape sociale e l’opzione donna con l’uscita con il ricalcolo contributivo per chi ha almeno 35 anni di contributi ed è nata entro la fine del 1959, fino alla cosiddetta “pace contributiva”, ossia la possibilità per i lavoratori di sanare i mancati versamenti contributivi cumulati dal 1996 in avanti.
Le opzioni per l’uscita nel 2019
Per l’uscita dal mondo del lavoro e l’accesso alla pensione in totale nel 2019, come ricorda un articolo de Il Sole 24 Ore, le opzioni previste sono in tutto dieci, ognuna con propri requisiti da rispettare. Vediamole nel dettaglio.
–Pensione di vecchiaia a 67 anni: nel 2019 con 67 anni di età e un minimo di 20 anni di contributi.
– Pensione anticipata secondo la legge Fornero: nel 2019, chi segue le regoli attuali potrà andare in pensione a 43 anni e tre mesi per gli uomini e a 42 anni e tre mesi di contributi per le donne.
-Lavori usuranti: chi svolge tali attività potrà andare in pensione nel 2019 e fino al 2026 al raggiungimento di quota 97,6, ossia con almeno 61 anni 7 mesi di età e 35 anni di contributi.
– Lavoratori precoci: l’accesso alla pensione arriva a quota 41+cinque mesi di contributi, a prescindere dalla età anagrafica, a patto che prima dei 19 anni si abbia lavorato per almeno 12 mesi effettivi, anche non continuativi.
– Lavoratori gravosi: per tali soggetti l’accesso alla pensione avviene nel 2019 a 66 anni e 7 mesi di età.
-Quota 100 per i dipendenti privati: la novità prevista dal governo prevede l’accesso alla pensione a 62 anni di età + 38 anni di contributi e per chi matura i requisiti entro il 2018 la prima finestra si aprirà il 1° aprile del 2019.
- Quota 100 per i dipendenti pubblici: in tal caso il termine per il raggiungimento dei requisiti dovrebbe essere fissato al 31 marzo 2019, con le prime uscite a ottobre.
-Opzione donna: l’accesso alla pensione avverrà con 58 anni di età e 35 di contributi le lavoratrici.
-Anticipo pensionistico (Ape) aziendale: l’accesso è consentito ai lavoratori dipendenti che abbiano almeno 63 anni di età e almeno 20 anni di contributi e che distino dalla sola pensione di vecchiaia non più di 3 anni e 7 mesi.
-Ape sociale: anche nel 2019 è prevista la sperimentazione dell’Ape social, il prestito-ponte finanziato dallo Stato per consentire il pensionamento ai lavoratori che rientrano in particolari categorie ai quali mancano solo 3 anni al raggiungimento dei requisiti. Ad essi è concesso di anticipare la pensione con 63 anni di età e tra i 30 e i 36 anni di contributi.