Peggiora il clima di fiducia tra consumatori e imprese, pesa incognita 2019
L’incertezza che ha caratterizzato le ultime settimane, con la querelle tra governo e Unione europea sulla legge di bilancio, ma anche l’incognita sulle modifiche della manovra e sulla situazione dell’Italia nei prossimi mesi pesano sul clima di fiducia, che peggiora in maniera generalizzata. Un segnale preoccupante perché potrebbe avere effetti negativi sui consumi dei prossimi mesi.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a dicembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori è sceso per il terzo mese consecutivo, a 113,1 punti dai 114,7 precedenti, facendo peggio del previsto (gli analisti si aspettavano un calo più contenuto a 114 punti). Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha registrato una dinamica negativa, in atto già dallo scorso luglio, passando da 101 a 99,8 punti ed evidenziando un calo di ben 8,8 punti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In discesa per tutti i settori, dal manifatturiero ai servizi, ad eccezione del commercio al dettaglio dove è invece cresciuta per l’effetto traino dell’aspettativa sugli acquisti per le feste.
Il prossimo mese di gennaio servirà per fare un primo bilancio del 2018 e tracciare le prospettive del nuovo anno in un contesto di mercati internazionali sempre più complessi. Mentre su quello italiano le imprese si devono scontrare con una burocrazia che, secondo l’Unione europea delle cooperative Uecoop, costa oltre 30 miliardi di euro e 6 settimane di lavoro per 14 adempimenti fiscali, con una bolletta energetica fra le più care d’Europa, con un carico fiscale che è di quasi il 12% superiore alla media Ocse.