Investimenti, scocca l'”età dell’oro”: un asset strategico, tra inflazione e volatilità
La capacità dell’oro di sfidare la gravità in mezzo all’aumento dei rendimenti reali statunitensi continua e martedì ha raggiunto il massimo da due mesi mentre gli investitori continuano a riscoprire l’appealing dell’oro in un contesto di elevata volatilità del mercato azionario, inflazione tutt’altro che transitoria e preoccupazioni per la crescita. A evidenziarlo è un’analisi di BG SAXO.
Il rally del biennio precedente
Il piccolo calo dell’oro dello scorso anno, dopo uno straordinario rally del 48% nei due anni precedenti, è stato determinato dalla lunga liquidazione dei gestori patrimoniali tra mercati azionari forti e bassa volatilità, nonché dalla convinzione che l’aumento dell’inflazione si sarebbe rivelato transitorio e non avrebbe rappresentato una minaccia a lungo termine per la crescita e la stabilità dei prezzi.
Il cambio di rotta della FED
Verso la fine dello scorso anno, si è verificato un grande cambiamento in seno alla FED degli Stati Uniti dopo che il team del presidente Biden ha probabilmente chiarito a Powell che per restare alla guida dell’istituto, avrebbe dovuto concentrarsi sui 150 milioni di lavoratori americani che vedono la loro retribuzione erosa ogni mese in termini reali dall’inerzia della Fed sull’inflazione, piuttosto che concentrarsi sui sostegni all’economia per favorire la lotta alla disoccupazione. Sia Powell che Brainard (il vicepresidente entrante) hanno rispettato questa direttiva e il loro nuovo atteggiamento ha contribuito a far salire i rendimenti reali decennali statunitensi. L’oro è stato scambiato al ribasso all’inizio di questo mese quando i rendimenti reali sono saliti, ma da allora un’offerta sottostante ha lentamente portato i prezzi al rialzo. Ci sono diverse ragioni per il recente cambiamento di focus e, a parte le attuali preoccupazioni geopolitiche che supportano una piccola offerta, ci sono altri e più grandi fattori che emergono.
La scelta strategia degli investitori
La percezione dell’oro come copertura dall’inflazione e come asset difensivo hanno ricevuto una rinnovata attenzione con l’aumento della volatilità del mercato azionario in un contesto di tassi di interesse in aumento. Nell’ultimo mese l’oro ha mostrato una crescente immunità all’aumento dei rendimenti reali con gli investitori che si sono, invece, concentrati sulla copertura dei propri portafogli dal rischio di rallentamento della crescita e con il calo delle valutazioni del mercato azionario. Aumenti dei tassi ancora più aggressivi potrebbero finire per essere positivi per l’oro poiché aumenteranno ulteriormente il rischio di un errore politico da parte della Federal Reserve in quanto crescono i rischi di recessione. Durante la scorsa settimana le partecipazioni totali in ETF garantite da lingotti sono aumentate di più da settembre 2020 a un massimo di tre mesi a 3083 tonnellate.