Nuovo alert inflazione Usa da parametro preferito Fed: indice PCE core +4,9%, oltre le attese e a record dal 1983
Nuove indicazioni sul trend dell’inflazione Usa sono arrivate oggi con la pubblicazione, del dato sulle spese per consumi e i redditi personali, con cui è stato annunciato anche l’indice dei prezzi PCE core, il parametro preferito della Fed.
L’indice PCE core è balzato a dicembre, su base annua, del 4,9%, oltre la crescita del 4,8% attesa dal consensus degli analisti intervistati da Dow Jones. Si tratta del balzo record dal 1983, successivo all’aumento precedente del 4,7%.
Il dato conferma le preoccupazioni sulla Fed più hawkish, pronta ad alzare i tassi fino a cinque volte nel corso di quest’anno.
Per ora i tassi sui fed funds sono stati lasciati fermi nel range compreso tra lo zero e lo 0,25%; ma “con l’inflazione ben superiore al 2% e un mercato del lavoro solido”, ha annunciato il Fomc nella giornata di mercoledì, “la Commissione prevede che sarà presto appropriato alzare il range del target per i tassi sui fed funds”.
Il numero uno della Fed, Jerome Powell, ha poi sottolineato che “siamo d’accordo sul fatto di alzare i tassi a marzo” e che, riguardo alla riduzione del bilancio o anche Quantitative Tightening, “potremmo muoverci prima e più velocemente” rispetto a quanto previsto in precedenza.
D’altronde, ha rimarcato Powell, “i miglioramenti del mercato del lavoro sono diffusi e significativi” e i “rischi sull’inflazione rimangono rivolti verso l’alto”.
Intanto, ieri è stato pubblicato il dato relativo al Pil Usa del quarto trimestre del 2021, salito del 6,9% su base annua, ben oltre le attese di una espansione pari a +5,5%, a dispetto dei timori legati a Omicron.
L’indice dei prezzi PCE (quello headline, non core) è volato del 5,8% su base annua (+0,4% su base mensile) rispetto al precedente +5,7% (rispetto al +0,6% precedente).