Manovra: dopo il canone Rai anche la Tari finisce nella bolletta della luce?
Dopo il canone Rai, nella bolletta della luce potrebbe finire anche la Tari, la tassa sui rifiuti. E’ l’ultima proposta giunta dal governo, attraverso un emendamento alla manovra di Bilancio a firma della Lega, per aiutare i comuni in dissesto a recuperare con maggiore certezza la tassa.
L’emendamento, che deve essere ancora discusso e approvato dal governo, recita: “Per i comuni che si trovano in stato di dissesto finanziario (…), ovvero che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario (…) il pagamento della tassa sui rifiuti (…) da parte dei titolari di utenza di fornitura di energia elettrica può avvenire, a seguito di apposita deliberazione del Comune (…) mediante addebito sulle fatture emesse dall’impresa elettrica”. La proposta riguarderebbe quindi solo i comuni in dissesto o predissesto.
Il meccanismo sarebbe lo stesso di quello utilizzato dal governo Renzi per riscuotere il canone Rai. La formulazione della proprosta, infatti, vedrebbe finire la Tari in bolletta con un addebito bimestrale. Quindi, invece di pagare due volte l’anno per un totale di 321,96 euro annui secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (per una famiglia media di 3 persone), i cittadini pagherebbero circa 53,50 euro in più ogni bimestre.
La proposta ha già sollevato le critiche delle associazioni dei consumatori, preoccupate di un aggravio della spesa bimestrale degli italiani, che sono già in difficoltà per i rincari delle tariffe nel 2018 e a faticano ad arrivare a fine mese. “Le famiglie italiane sono già in difficoltà a causa dell’abnorme incremento delle bollette della luce registrato nel 2018 e pari al +11,1% rispetto allo scorso anno – sostiene il Codacons – Aggiungere alle fatture anche la Tari danneggerebbe in particolar modo le famiglie numerose e i nuclei a reddito basso”.
Il timore è che l’inserimento della Tari nella bolletta della luce incrementerebbe i casi di morosità spingendo un numero crescente di utenti, specie coloro che versano in situazione di difficoltà economica, a non poter pagare le bollette a causa dei maggiori costi legati all’inserimento della Tari, subendo peraltro l’interruzione della fornitura elettrica. Inoltre, vista la difficoltà di decifrare le varie voci della fattura elettrica, diventerebbe quasi impossibile riuscire a far valere i propri diritti, in caso di importi della tassa sui rifiuti sbagliati, per non parlare dell’impresa titanica che si dovrebbero compiere per pagare la luce, scorporando la Tari. “Condividiamo la necessità di un contrasto all’evasione in relazione a tale imposta – commenta Federconsumatori – ma la soluzione non è certo quella di aggravare la spesa bimestrale dei cittadini, che già a fatica arrivano a fine mese”.