Macron a tutto deficit, Francia ‘duella’ con Roma per chi ha debito più alto
Dati alla mano la Francia a fine anno rischia di avere un debito pubblico, in valore assoluto, superiore a quello dell’Italia. E’ quanto emerge dai dati Ameco, la banca dati della Commissione europea, che vedono a fine anno il debito francese a 2.320 miliardi di euro, di poche incollature superiore a quello dell’Italia che da anni e anni deteneva il non certo lusinghiero primato per il debito più alto dell’UE.
Il confronto tra debito francese e quello italiano in valori assoluti è in parte fuorviante poichè l’economia transalpina è più grande di quella italiana e quindi in rapporto al Pil risulta ancora inferiore al 100% rispetto all’oltre 130% del Pil di quello italiano.
Debito francese schizzato in alto negli ultimi 7 anni
La dinamica del debito francese degli ultimi anni è però in cospicuo aumento con un balzo di 500 miliardi di euro negli ultimi 7 anni. Sul Corriere della Sera un articolo a firma di Federico Fubini si sottolinea come il governo non chiude un bilancio in pareggio da 45 anni e il deficit dall’avvio dell’euro nel 1999 in media è stato superiore ai limiti: 3,5% del Pil.
Il tutto stride con uno Stato che risulta tra quelli dell’Ocse con pressione fiscale più alta (nel 2017 al 46,2% del Pil).
Con le nuove misure annunciate da Macron, e volte a placare le proteste dei Gilet Gialli, la Francia andrà a sforare ampiamente il tetto del 3% di deficit attestandosi al 3,4% il prossimo anno con il paese che rischia nuovamente una procedura d’infrazione per deficit eccessivo.
Macron al suo arrivo all’Eliseo si era posto come obiettivo quello di invertire la tendenza dei conti pubblici e contenere deficit e debito.
Bruxelles vigile
Nel disegno di legge di bilancio, presentato alla Ue prima dell’annuncio delle misure per andare incontro alle proteste dei Gilet Gialli, per un ammontare pari allo 0,3-0,4% del PIL, la Francia aveva ipotizzato un deficit/PIL al 2,8% per il 2019 da 2,6% quest’anno. Per il 2019 la Francia ha stimato un debito/PIl al 98,6%.
Il governo transalpino punta a un rientro veloce sotto la soglia del 3%. Richard Ferrand, Presidente dell’Assemblea Nazionale francese, ha garantito che il deficit tornerà sotto il 3% del PIL entro il 2020.
Le prime parole di Bruxelles sono improntate alla prudenza in attesa di vedere nel dettaglio i numeri. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, hanno sottolineato che l’UE “monitorerà strettamente” l’impatto degli annunci fatti da Macron sul deficit e le modalità di finanziamento.