Tregua commerciale una finta, Usa fanno arrestare CFO Huawei. Wanzhou Meng, ecco chi è la donna simbolo della tecnologia cinese
Effetto Huawei sui mercati finanziari globali. La notizia dell’arresto in Canada del direttore finanziario di Huawei, Wanzhou Meng, su richiesta degli Stati Uniti, sembra mandare all’aria quella tregua di 90 giorni nella guerra commerciale tra Usa e Cina che era stata concordata nel G20 di Buenos Aires, appena pochi giorni fa.
L’arresto è avvenuto lo scorso 1° dicembre ed è stato richiesto da Washington, sulla base del sospetto secondo cui Huawei avrebbe violato le sanzioni americane contro l’Iran, vendendo al paese attrezzature tlc.
Più volte di recente, in un contesto dove parlare di guerra commerciale tra gli Usa e la Cina è diventato normale, Huawei è finita nel mirino dell’intelligence americana per i suoi tentativi di accesso alla rete 5G.
Immediata la condanna dell’ambasciata cinese in Canada, che ha criticato sia il Canada che gli Stati Uniti per aver arrestato la donna, chiedendone il rilascio immediato.
“La polizia canadese, su richiesta degli Stati Uniti, ha tratto in arresto una cittadina cinese che non ha violato nessuna legge americana o canadese – si legge in un comunicato che l’mbasciata ha pubblicato sul proprio sito – la Cina pretende che gli Stati Uniti e il Canada riparino al loro errore, restituendo la libertà a Meng Wanzhou”.
Dal canto suo, il portavoce del dipartimento di Giustizia del Canada ha detto che una udienza sul caso è stata fissata per la giornata di oggi. L’obiettivo americano è quello di estradare la donna in America.
Wanzhou Meng, 46 anni, non è solo il CFO del secondo maggiore produttore al mondo di attrezzature per tlc. E’ anche la figlia del fondatore del gigante cinese, Ren Zhengfei, non solo tra i businessman più potenti della Cina ma anche membro eletto del 12esimo Congresso Nazionale del Partito Comunista della Cina, che ha servito tra l’altro anche l’esercito, prima di ritirarsi nel 1983.
Praticamente, Meng e famiglia appartengono all’elite della Cina, e la loro influenza sia in campo economico e politico è riconosciuta da tutti.
Con l’arresto della donna, gli Stati Uniti di Donald Trump non solo hanno praticamente rotto in meno di una settimana la tregua con la Cina, ma hanno reso i rapporti con il paese ancora più tesi, aprendo una forte tensione di matrice geopolitica, oltre che commerciale.
Stando a quanto riporta il South China Morning Post, all’inizio di quest’anno quella che molti in Cina considerano l’ereditiera prossima a prendere le redini di Huawei alla morte del padre – ma il padre ha sempre smentito, affermando che nessuno della sua famiglia gli succederà nella carica di Ceo – è stata promossa all’inizio dell’anno al ruolo di vice-presidente – continuando a detenere la posizione di CFO -, che esercita insieme ad altri tre dirigenti.
Nata nel 1972, Meng porta il cognome della madre, a seguito del divorzio dei suoi genitori. Con in mano un master preso nella Huazhong University of Science and Technology, la manager ha raccontato nel 2013, in un’intervista rilasciata al China’s 21st Century Business Herald, di aver iniziato la sua carriera presso China Construction Bank dopo essersi laureata nel 1992:
“Sono entrata poi in Huawei l’anno dopo, visto che una divisione (di CCB) chiuse le proprie attività in linea a un processo di integrazione che era stato deciso”.
Dalle sue parole, emerge che la donna ha fatto la gavetta presso il colosso fondato da suo padre. “Sono stata segretaria e assistente alle vendite e agli eventi quando la società era piccola – si legge nell’intervista al China’s 21est Century – Le prime cariche che ho ricoperto a Huawei sono state molto banali. Nel 1997, sono tornata all’Università di Huazhong di Scienza e Tecnologia e lì ho preso un master in contabilità..e così successivamente ho prestato servizio nel dipartimento finanziario di Huawei, che ha dato il via seriamente alla mia carriera”.
Meng ha ricoperto diverse posizioni nei dipartimenti di finanza, gestione e contabilità, fino a quando è diventata direttore finanziario del gruppo, con sede a Hong Kong.
La donna è stata sempre gelosa della propria privacy, fino a quando ha parlato ufficialmente di suo figlio, prendendolo come esempio in un discorso dedicato al valore della perseveranza:
“Un giorno mio figlio non volle andare in piscina, e si inginocchiò quasi a terra, pregando mio marito di non farlo andare. Ma non venne ascoltato. Ora, mio figlio è orgoglioso di rappresentare la propria scuola nelle gare di nuoto”, disse in un discorso al Chongqing international school, nel 2016.
Recentemente, Meng è intervenuta nella conferenza accademica di Singapore del 2018, illustrando il ruolo che Huawei deterrà in futuro nello sviluppo della tecnologia.
“Senza le università, il mondo sarebbe lasciato al buio. Senza l’industria, la scienza rimarrebbe in una torre di avorio. La quarta rivoluzione industriale è all’orizzonte, e una delle tecnologie core sarà l’intelligenza artificiale. Huawei è fortunata a far parte di questo processo”.