Donne al lavoro fino al nono mese di gravidanza. Ultime novità dalla manovra
Donne al lavoro fino al nono mese di gravidanza, aumento del bonus asilo nido a 1500 euro e bonus 18enni legato all’Isee. Sono queste le ultime novità in tema di welfare previste in un emendamento alla legge di bilancio, due a firma della Lega e uno dell’ex ministra Maria Elena Boschi. “Potremo migliorare la qualità della vita degli italiani e specie delle parte più debole con questo pacchetto welfare”, così all’Ansa il vicepremier Luigi Di Maio commentando le ultime misure. Vediamo nel dettaglio cosa prevedono.
Congedo maternità
Partendo dal congedo di maternità, il primo emendamento presentato dalla Lega prevede che le lavoratrici possano scegliere di rimanere al lavoro fino al nono mese di gravidanza, previo parere medico positivo. In tal modo il periodo di astensione dal lavoro, i canonici cinque mesi, potranno essere fruiti dopo il parto. Nel testo si legge, come riporta Repubblica, “è riconosciuta alle lavoratrici la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto entro i cinque mesi successivi allo stesso, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro”.
Bonus asilo nido fino a 1500 euro
Altro emendamento che riguarda il pacchetto welfare è sul bonus asilo nido che da 1000 viene aumentato a 1500 euro annui per i genitori che iscrivono i figli agli asili nido. Il bonus viene poi esteso al 2021 ma dal 2022 verrà riabbassato a 1000 euro. Qui però si mobilitano le associazioni. “Solo 1 bambino su 5 in Italia ha la possibilità di un posto all’asilo nido con le famiglie che spendono ogni anno più di 286 milioni di euro per i servizi all’infanzia” è il grido di allarme che lancia l’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Istat.
“I servizi di welfare famigliare sono sempre più importanti – spiega Uecoop – e quelli legati all’infanzia hanno ormai un ruolo strategico soprattutto in presenza di due genitori che lavorano entrambi e che non hanno parenti a cui affidare i figli nelle ore di assenza fuori casa. La spesa per gli asili dell’infanzia in Italia – rileva Uecoop – sfiora 1,5 miliardi di euro all’anno con oltre 350mila posti autorizzati su un totale di 1,4 milioni di bambini fra zero e due anni potenziali utenti. Per rispondere a questa domanda di assistenza – sottolinea Uecoop – sono sempre più diffusi nelle grandi aziende anche asili per i figli dei dipendenti oppure iniziative di mini nido con “tate” che seguono piccoli gruppi di bambini in grandi appartamenti attrezzati. Servizi che sia nel pubblico che nel privato – conclude Uecoop – sono spesso realizzate con il contributo di cooperative in grado di offrire personale già formato e locali adatti”. A firma dell’ex ministro Maria Elena Boschi invece l’emendamento, anch’esso approvato che proroga per il 2019 il congedo parentale obbligatorio per i padri per 5 giorni.
Bonus 18enni legato all’Isee
Infine per il bonus cultura per i diciottenni le risorse si abbassano da 270 a 230 milioni e si introduce come criterio per l’assegnazione anche l’Isee. I milioni sottratti al bonus saranno distribuiti ad altre attività culturali come il Fondo unico per lo spettacolo al sostegno di festival, cori e bande, le fondazioni lirico-sinfoniche a Matera, iniziative culturali in zone terremotate e la riqualificazione delle periferie.