Manovra 2019: Pil debole sponda a Salvini-Di Maio per far ‘digerire’ a elettori un compromesso con UE (analisti)
Gli analisti vedono grigio sull’Italia anche per i prossimi trimestri dopo la doccia fredda del Pil in calo dello 0,1% t/t nel terzo trimestre. Guardando ai possibili sviluppi di crescita del 4° trimestre 2018 sono pochi infatti i segnali per aspettarsi un inversione di tendenza. “Mentre in linea di principio, i fattori temporanei in via di estinzione che hanno influito negativamente sull’economia tedesca potrebbero fornire un certo supporto al canale di esportazione, è improbabile che il fronte della domanda interna porti grandi sorprese positive”, argomenta Paolo Pizzoli, Senior Economist di Ing. La fiducia delle imprese è risultata in calo sia in ottobre che in novembre, in modo più marcato nel settore dei servizi, tipicamente legato alla domanda interna. Ciò è stato ben rispecchiato dai dati PMI di ottobre, che si sono contratti sia nella produzione che nei servizi. “Inoltre – asserisce Pizzoli – il persistere dello spread BTP-Bund a 300 punti base sta iniziando a filtrare nelle attività di prestito e potrebbe presto tradursi in una minore attività di investimento”.
Sulla base dei dati di oggi, ING ha rivisto le previsioni per la crescita del PIL italiano a +0,9% per il 2018 e +0,8% per il 2019, con la stima per il prossimo anno ritenuta esposta a rischi al ribasso.
I dati deludenti del PIL di oggi avranno ricadute sul dibattito in corso sul bilancio tra il governo italiano e la Commissione europea. Tra i punti criticati dalla Commissione c’era proprio la stima di crescita troppo ottimistica per il 2019 (+1,5%). Pizzoli ritiene che i dati di oggi potrebbero alla fine aiutare Matteo Salvini e Luigi Di Maio a difendere con il loro elettorato un eventuale compromesso con l’UE che preveda più investimenti per la crescita e meno risorse su Reddito di Cittadinanza e pensioni.