Sapelli sbotta di nuovo: ‘unico paese che tifa per troika e default’. Il caso Becchi-BTP
“Noi siamo l’unico Paese dove la classe dominante tifa perché l’Italia vada in default e venga commissariata, e lo fanno perché sono tutti eterodiretti. Qui ci sono tanti piccoli Petain, persone che sono pronte a garantire questa operazione di appropriarsi di asset importanti del nostro Paese. In questi ultimi 20 anni col neoliberismo c’è stata un’ondata di intossicazione ideologica, oggi ai giovani si dice che per essere bravi devono fare gli imprenditori altrimenti non sei nessuno. Ma il mondo è andato avanti perché abbiamo avuto dei bravi operai, impiegati,centralinisti”. Così l’economista Giulio Sapelli, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. L’articolo su Sapelli, scritto sul sito di Radio Cusano Campus, è stato ripreso anche da Dagospia.
“C’è una via di mezzo tra apocalittici e integrati –ha affermato Sapelli-. La situazione è un po’ più usuale di quello che viene rappresentato in Italia dai corifei, a cominciare da Padoan, che tifano per la Troika. Se noi guardiamo la stampa internazionale, ad esempio El Paìs dell’altro ieri: c’era la foto della ministra dell’economia spagnola con Moscovici e all’interno c’era un titolo molto neutro che diceva: con l’UE si comincia a trattare sulla legge di bilancio che sforerà del 2,7% e c’era un articoletto in cui dicevano quali erano le posizioni di Moscovici. Poi c’era un corsivo in alto in cui si diceva che la stessa cosa stava capitando in Italia. Poi c’era una bella spiegazione in cui si diceva che prima che l’UE avvii una procedura d’infrazione di tempo ne passa… Poi ci si chiedeva cosa farà Moscovici quando arriverà la legge fiscale francese, dato che Macron ha impiegato 21 miliardi per un’ultra-reddito di cittadinanza, come la metteranno questi?”
Praticamente, per non leggere un giornale con toni apocalittici e da film dell’orrore, un italiano dovrebbe leggersi un quotidiano di un altro paese. Una posizione che era stata ribadita anche in un suo precedente intervento, quello di fine ottobre nel corso della trasmissione Piazza Pulita, in cui l’economista aveva attaccato proprio il clima di allarmismo che impera in Italia:
“I giornali italiani dovrebbero evitare di terrorizzare le persone – aveva detto – C’è modo e modo di parlare di economia. Si crea così troppo allarmismo. I giornali degli altri Paesi europei, tipo Le Monde o El Pais, non sono diretti dalla borghesia ‘vendedora’ di questo Paese che tifa per la troika e per il default”.
Sempre Radio Cusano ha intervistato due giorni fa il filosofo Paolo Becchi, che ha raccontato cosa gli è successo quando ha cercato di comprare BTP:
“Sono andato in banca per comprare Btp, ma mi hanno detto: non è possibile. Alla fine sono stato costretto ad andare da una SIM per comprare btp, ho perso 4 giorni. E Tria dice: ah ma i btp non si vendono. E ti credo che non si vendono, se non te li fanno comprare! Se siamo in guerra a livello economico bisogna difendersi ma non vedo quali siano le nostre armi di difesa. Nel 2011 Berlusconi tentò di bloccare le attività in borsa dei titoli azionari delle banche quando si alzò lo spread, ma sappiamo benissimo come è finita”.