La metamorfosi di Savona. L’attacco contro i sovranismi e la manovra che ‘è da riscrivere’
In questi giorni si è parlato molto della metamorfosi di Giovanni Tria, il ministro dell’economia che da convinto europeista ha mostrato, in più di una occasione, un atteggiamento che è stato definito addirittura sovranista, in linea ai diktat dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, più che a quelli dell’Unione europea. C’è stata però nelle ultime settimane un’altra metamorfosi: quella del ministro degli Affari europei, Paolo Savona, noto già prima dei tempi in cui la poltrona del Tesoro avrebbe potuto essere sua – se non fosse stato per il no del presidente Mattarella – per le sue posizioni da euroscettico (da lui negate).
Già prima che lo scenario peggiore per l’Italia si concretizzasse – dunque prima di ieri, quando è arrivata la bocciatura ufficiale della legge di bilancio M5S-Lega da parte della Commissione europea, con la procedura di infrazione che potrebbe partire entro la fine dell’anno – Savona si era messo in evidenza come uno dei pochi del governo -oltre a Conte – favorevole a un dialogo aperto con Bruxelles, che si traducesse anche in cambiamenti della manovra.
“La situazione ora è grave”, aveva detto il ministro lo scorso fine settimana.
Oggi il Corriere della Sera riporta altre dichiarazioni, che sono state proferite dal ministro nel corso di un convegno. Scrive Il Corriere:
Savona “prima ha citato «il maestro Cossiga» per dire che «l’economia è un grande imbroglio politico», poi ha puntato l’indice contro i «sovranismi» che «quasi certamente» danneggeranno lo sviluppo globale. Una visione argomentata e tranciante, che fa il paio con il giudizio espresso riservatamente sul governo a margine dell’ultimo Consiglio dei ministri: «Non si può più andare avanti così, non ha senso. E la manovra com’è non va più bene: è da riscrivere». L’affermazione di Savona parte da un convincimento, è la previsione di come andrà a finire l’estremo tentativo di mediazione di Conte con Juncker. E in politica come nello sport squadra (e tattica) che perde si cambia”.
Il ministro ha parlato nel corso della presentazione del libro ‘Globalizzazione, governance asimmetria’ di Giancarlo Elia Valori, affermando anche che “L’Europa è un vaso di coccio tra vasi di ferro in un momento di forti turbolenze interne”.