Rivoluzione IKEA: via 7500 posti di lavoro in due anni, si punta sul digitale
La trasformazione digitale si fa sentire anche su un colosso come IKEA. Il gruppo svedese che realizza mobili low cost si appresta a tagliare 7500 posti di lavoro nell’amministrazione nei prossimi due anni. Come rende noto la Cnbc i tagli riguardano Ikea Group al quale fa capo la maggior parte dei punti vendita del mobilificio.
I licenziamenti previsti ammontano a quasi il 5% dell’attuale forza lavoro dell’azienda. Allo stesso tempo però il gruppo IKEA, che possiede 367 negozi, prevede di creare ulteriori 11.500 nuovi posti di lavoro nel periodo in cui si espande con nuovi formati di negozio e online, ampliando la sua offerta di servizi e investendo in capacità digitali.
“Dobbiamo semplificare il modo in cui siamo organizzati”. Negli ultimi anni ….. abbiamo investito in risorse in molti modi diversi. E, ad essere onesti, ora vediamo che in diverse parti della nostra organizzazione abbiamo un po’ di lavoro duplicato”, ha detto Jesper Brodin, Chief Executive di IKEA, a Reuters. I tagli, sottolinea Brodin, non riguardano negozi o unità di distribuzione ma ci potrebbero essere impatti a livello anche locale negli uffici. Sottolinea la Cnbc che IKEA è in un periodo di trasformazione in cui sta potenziando i suoi servizi digitali, di consegna e di altro tipo e sta testando nuovi formati di negozio più accessibili in un panorama di vendita al dettaglio e di consumo in rapida evoluzione. Sebbene i negozi di arredamento siano ancora frequentati, in futuro diventerà sempre più raro. Il digitale cresce e basti pensare che in Germania, le vendite online di Ikea sono cresciute più velocemente delle vendite al dettaglio. “Stiamo osservando che il settore delle vendite al dettaglio sta cambiando ad un ritmo come mai prima”, ha sottolineato Jesper Brodin di IKEA che prevede così di espandere le vendite online.