Tito Boeri, allarme su quota 100: “Mancano risorse per 2020 e 2021”
Nuovo allarme del presidente dell’INPS Tito Boeri sulla riforma previdenziale del governo giallo-verde. Il numero uno dell’Istituto nazionale di Previdenza sociale, parlando a margine di un evento organizzato dalla Fondazione Umberto Veronesi all’Università Bocconi di Milano, ha sottolineato la mancanza di risorse per attuare la quota 100 per il 2020 e il 2021.
Boeri: “Quota 100 costerà di più dal secondo anno”
“Mancano risorse per il 2020 e il 2021″ ha detto Boeri. “Secondo tutte le nostre simulazioni la quota 100 costa in alcuni casi un terzo in più e in altri casi addirittura due volte in più rispetto al primo anno”. “Eppure – ha ricordato il presidente Inps, nella legge di bilancio, è previsto che la dotazione del fondo che paga quelle pensioni è praticamente la stessa e vari di poche centinaia di milioni: 6,7 miliardi nel 2019 e 7 miliardi nel 2020 e 2021”. “È doveroso – ha aggiunto Boeri – dare le giuste informazioni a tutti gli italiani, se noi permettiamo di andare in pensione prima, come ad esempio un requisito di 38 più 62, e il primo anno prevediamo delle finestre che di fatto ritardano l’uscita verso la pensione, inevitabilmente il secondo anno questa misura costerà di più che nel primo”.
Boeri poi affonda il colpo. “Il governo si è posto come obiettivo quello di aumentare i pensionati”. “Quando si chiede perché si vogliono aumentare i pensionati, ci viene detto che serve per incrementare il tasso di occupazione dei giovani, ma se questo è l’obiettivo allora bisogna abbassare le tasse sul lavoro e creare occupazione e non capisco cosa c’entrino le pensioni” ha concluso. Immediata la replica del vicepremier Matteo Salvini da sempre critico nei confronti delle dichiarazioni di Boeri. “Il presidente dell’Inps Boeri è in perenne campagna elettorale: ha stufato” ha detto Salvini. “Si dimetta, si candidi col Pd alle europee e la smetta di diffondere ignoranza e pregiudizio”.