Piazza Affari deraglia su tensioni globali e conferma target Manovra, Ftse Mib sotto quota 19mila
Forti vendite a Piazza Affari all’indomani della risposta dell’Italia all’Ue con la conferma del target di deficit al 2,4% per il 2019 e anche delle stime di crescita a +1,5%. L’indice Ftse Mib cede in avvio l’1,45% a 18.947 punti. Il governo italiano ha confermato l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, con il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 che sarà considerato un limite invalicabile. A pesare sui mercati in generale sono i timori sulla crescita globale dopo alcune indicazioni contrastanti giunte dalla Cina e le incertezze legate al processo Brexit.
Lo spread risulta in deciso allargamento sopra i 315 punti base con rendimento del BTP decennale al 3,54%.
Tra i titoli di Piazza Affari soffrono soprattutto quelli oil (-3% Saipem, -2,15% Eni) in seguito al crollo del 7% delle quotazioni del petrolio nella giornata di ieri. Molto male anche Tim (-3,38%) all’indomani della sfiducia del cda a Genish con il mercato che teme uno scontro frontaLE tra Vivendi ed Elliott sulla governance con i francesi che molto probabilmente chiederanno un’assemblea per il rinnovo del cda. Infine Mediaset è in fondo al listino milanese con un calo di oltre il 5% dopo la diffusione dei conti trimestrali che hanno visto l’utile a 9 mesi scendere a 27 milioni.