La giornata più buia per Tim, arriva anche il bug che azzera il credito ai clienti
Credito zero. A causa di un bug molti clienti Tim si sono visti azzerare il credito residuo sulle proprie schede telefoniche, altri hanno addirittura ricevuto addebiti improvvisi per migliaia di euro. Un black out informatico arrivato in coincidenza con uno dei momenti più delicati della storia recente di Telecom Italia, oggi infatti si è consumata l’uscita di scena dell’ad Amos Genish, sfiduciato dal cda, preludio a nuovi scontri futuri sul fronte governance con i francesi di Vivendi, maggior socio con quasi il 24%, che non hanno accolto con favore gli ultimi sviluppi, compresa la maxi-svalutazione da 2 miliardi decisa settimana scorsa.
Black out informatico
Come sottolinea il Codacons, numerosi utenti stanno riscontrando in queste ore problemi con la compagnia telefonica Tim poiché si sono visti azzerare il credito residuo sulle proprie schede telefoniche, altri hanno addirittura ricevuto addebiti improvvisi per migliaia di euro. Un black out informatico che, dalle prime informazioni ufficiose, sembrerebbe causato da un bug, e che sta creando evidenti disagi ai consumatori italiani. “Abbiamo deciso di presentare una diffida a Tim affinché restituisca con effetto immediato le somme indebitamente sottratte dai crediti telefonici degli utenti, e annulli i presunti debiti che sono palesemente frutto di un errore informatico – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Chiediamo inoltre alla società telefonica di fornire, attraverso un bonus sul credito residuo, un indennizzo automatico ai clienti coinvolti, i quali hanno subito disagi come l’impossibilità di telefonare, navigare sul web o inviare messaggi”.
Genish cacciato, scontro frontale tra Elliott e Vivendi
Sul fronte finanziario, da oggi Amos Genish non è più l’amministratore delegato del gruppo. Il consiglio di amministrazione della maggiore tlc italiana ha revocato con decisione assunta a maggioranza e con effetto immediato tutte le deleghe conferite a Genish. Sfiducia che arriva dopo mesi di tensioni alte che spesso hanno visto il top manager sotto accusa per la sua posizione che rispecchiava in parte la precedente gestione targata Vivendi. In ultimo Genish si era mostrato scettico sulla prospettiva di una integrazione tra la rete Tim e quella di Open Fiber, ritenuta sensata solo nel caso in cui il controllo rimanesse otto Tim.
Vivendi ha definito la mossa di sfiduciare Genish “cinica, pianificata in segreto, per destabilizzare Tim”. Vivendi pone l’accento sul “metodo vergognoso”, poichè la sfiducia è arrivata mentre l’ad Genish era dall’altra parte del mondo (per firmare a Seoul la partnership con Samsung nel 5G).
Tim ha replicato duramente e ha diffidato Vivendi dal diffondere ulteriori notizie false e fuorvianti, che hanno l’unico effetto di danneggiare la società e tutti i suoi azionisti formulando in proposito ogni più ampia riserva. Tim ha precisato, tra l’altro, che la maxi-svalutazione da 2 miliardi, fortemente criticata da Vivendi, decisa settimana scorsa è stata implementata dallo stesso Genish, designato dai francesi.