Banche Usa, la rivelazione: JP Morgan in catene con Obama, alla banca è stato vietato in segreto di espandersi
Per un periodo di tempo durato quasi sei anni, Washington ha agito in gran segreto per impedire a JP Morgan Chase, la banca numero uno degli Stati Uniti, di crescere. E’ quanto riporta un articolo di Bloomberg, facendo riferimento a una strategia ad hoc perseguita dall’amministrazione di Barack Obama.
Le autorità di regolamentazione hanno fatto di tutto per ostacolare l’espansione, negli Stati Uniti, del colosso guidato da Jamie Dimon.
Stando ad alcune fonti sentite da Bloomberg, alla banca sarebbe stato vietato di aprire filiali in nuovi stati. Motivo: punirla per aver violato alcune regole che disciplinano il settore finanziario.
A tal proposito, da segnalare che JP Morgan è stata colpita da un conto superiore ai $30 miliardi in sanzioni, costi legali e altri obblighi a cui ha dovuto piegarsi, dalla crisi finanziaria esplosa nel 2008.
Tra gli errori del gigante americano, quello di non aver segnalato alcune transazioni legate allo schema Ponzi di Bernard Madoff e, anche, di aver consentito al trader del caso della Balena di Londra di assumere rischi eccessivi.
A tal proposito, va ricordato che due anni fa il trader noto come “London Whale” ha puntato il dito contro la stessa JP Morgan, accusandola di averlo usato come capro espiatorio per operazioni finanziarie che essa stessa aveva approvato e ordinato.
Le restrizioni imposte a JP Morgan, hanno spiegato le fonti a Bloomberg, fanno comunque parte del passato.
L’amministrazione Trump ha infatti spezzato le catene che hanno legato l’istituto, che così ha potuto annunciare, all’inizio di quest’anno, un piano ambizioso per espandersi negli Stati Uniti.
Via libera dunque, alla banca che disponeva di 5.130 filiali in 23 stati alla fine dell’anno scorso, al piano che prevede l’apertura di 400 nuove filiali in 20 nuovi mercati nell’arco dei prossimi cinque anni.
Sarà la prima volta, in più di un decennio, che JP Morgan potrà tornare ad aprire filiali in un nuovo stato americano.
La mossa dovrebbe tradursi in un fatturato aggiuntivo di $1,5 miliardi l’anno entro il 2022, stando ai conti fatti da Morgan Stanley.