Borsa Tokyo in lieve rialzo, Hong Kong e Seoul oltre -1% in vista Fed e con tensioni Usa-Russia su Ucraina
Mercati finanziari stretti nella morsa di Omicron, della paura dell’inflazione e delle tensioni geopolitiche, che vedono protagoniste l’Occidente e la Russia di Vladimir Putin, a causa del fattore Ucraina.
Stando a fonti del Dipartimento di stato, gli Stati Uniti hanno ordinato l’evacuazione delle famiglie dei diplomatici americani nel paese, “a causa della persistente minaccia di un’operazione militare russa”.
Nel comunicato del dipartimento di Stato Usa si legge che “la situazione della sicurezza, in particolare lungo i confini dell’Ucraina, nella Crimea occupata dalla Russia e nella Donetsk controllata dalla Russia, è imprevedibile e potrebbe deteriorarsi in qualsiasi momento”.
Il presidente americano Joe Biden, secondo alcuni media Usa, starebbe valutando l’opzione di inviare fino a cinquemila soldati nel Baltico e nell’est dell’Europa.
In Asia, eccezione positiva l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo, che ha chiuso la sessione odierna in rialzo dello 0,24%, a 27.588,37 punti; Shanghai piatta, mentre Hong Kong cede l’1,06%; molto male la borsa di Seoul, con il Kospi arretrato dell’1,49%. La borsa di Sidney ha chiuso in calo dello 0,51%.
Molto bene invece i futures sulla borsa Usa, con quelli sul Dow Jones in crescita dello 0,66%, quelli sul Nasdaq che segnano un rialzo dello 0,82% e quelli sullo S&P 500 in progreso di oltre lo 0,72%.
Azionario in trepidazione in vista dell’imminente riunione del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed -, che inizierà domani 25 gennaio, per concludersi dopodomani 26 gennaio.
Nel fine settimana David Mericle, economista di Goldman Sachs, ha scritto in una nota che esiste il rischio che la Fed sia costretta ad alzare i tassi più di quattro volte, nel 2022, a causa dell’inflazione galoppante in Usa:
“Il nostro scenario di base è di quattro strette (monetarie) nei mesi di marzo, giugno, settebre e dicembre – ha scritto Mericle, nella nota riportata dal sito della Cnbc – Ma intravediamo il rischio che il Fomc decida di agire in senso restrittivo in ognuno dei meeting previsti (in calendario), fino a quando il quadro dell’inflazione non cambierà”.
Occhio al trend del Nasdaq, vittima ufficiale dell’outlook di una Fed più bullish: il listino è entrato in fase di correzione e ha sofferto un tonfo del 7,6% su base settimanale, chiudendo la settimana peggiore dal marzo del 2020, quando l’azionario globale crollò sulla scia dell’annuncio della pandemia Covid-19.
Venerdì scorso il Nasdaq Composite ha chiuso in calo del 2,7% a 13.768,92; il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 450,02 punti a 34.265,37; lo S&P 500 è arretrato dell’ 1,9% a 4.397,94. Ma oggi i futures Usa anticipano per l’appunto la voglia di ripresa della borsa Usa.