Risparmi: gli italiani preferiscono lasciarli in banca, un tesoro di 1,4 triliardi
Il denaro in Italia circola poco con i risparmi che sempre più spesso rimangono parcheggiati in banca. Sarà per la politica o le tensioni sui mercati, fatto sta che le famiglie non spendono, preferendo accumulare, e le aziende investono meno. E così è boom dei conti correnti, arrivati a sfondare il muro dei 1.000 miliardi di euro. Una indicazione che conferma i dati diffusi recentemente dall’Istat relativi al commercio al dettaglio, in calo nell’ultimo anno.
Secondo lo studio di Unimpresa, che incrocia i dati della Banca d’Italia, le famiglie non spendono e lasciano in banca 26,1 miliardi in un anno (+3%), le aziende non investono e i loro fondi sono cresciuti di circa 20 miliardi (+8%), le imprese familiari hanno visto crescere i loro fondi di oltre 4 miliardi (+7%). Tirando le somme, da agosto 2017 ad agosto 2018 il totale dei depositi di cittadini, aziende, assicurazioni e onlus è aumentato di quasi il 4% passando da 1.306 miliardi a un tesoro di 1.357 miliardi. “Da diversi anni registriamo questo preoccupante andamento dei depositi bancari – ha avvertito il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara – A frenare consumi, investimenti e credito sono rispettivamente la paura di nuove tasse e l’assenza di certezze sul futuro, nell’ultimo periodo si è aggiunta anche qualche preoccupazione sul fronte politico per l’instabilità del governo”.
Guardando nel dettaglio i dati per strumento, emerge una impennata dei conti correnti, cresciuti di oltre 74 miliardi negli ultimi dodici mesi (+7%), passando da 1.055 miliardi a 1.079 miliardi. Per quanto riguarda i depositi con durata prestabilita si osservano situazioni distinte: quelli con scadenza fino a 2 anni sono calati sensibilmente (-29%) a 54,5 miliardi, mentre quelli con scadenza oltre i due anni sono saliti del 9% a 144,5 miliardi.