Piazza Affari limita i danni, banche miste. Tonfo di Pirelli
Seduta travagliata per Piazza Affari che ci ha messo un po’ a digerire la dura lettera con cui l’UE ha avvisato l’Italia circa la “deviazione senza precedenti” rispetto ai vincoli di bilancio. Il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,04% a 19.080 punti dopo esser scivolata nel corso della seduta ampiamente sotto quota 19mila testando i nuovi minimi da febbraio 2017.
Sull’ottovolante lo spread arrivato fino a 340 pb, sui nuovi massimi dal 2013, per poi ritracciare grazie alle parole distensive pronunciate da Moscovici nella sua visita a Roma. Il rappresentante dell’UE ha precisato che da parte della Commissione europea “nessuna decisione è stata presa, la risposta del ministro Tria sarà molto importante”. L’Italia dovrà rispondere alla lettera della Commissione entro lunedì. Intanto rimane alta la polemica sul Condono con Lega e M5S che hanno confermato le posizioni divergenti assicurando però che non ci sarà una rottura del patto di governo.
Tra i titoli di Piazza Affari cali superiori al 5% per Pirelli che ha pagato il warning di Michelin che ha tagliato le stime sull’intero anno prevedendo un calo delle vendite nel quarto trimestre e questo a causa della minore domanda di veicoli dalla Cina e per i nuovi standard sulle emissioni auto in Ue.
Nuova giornata difficile per le banche con cali sostenuti per Banco Ubi Banca (-2,74%), Banco BPM (-1,5%) e Unicredit (-0,96) . Oggi l’agenzia di rating Fitch ha avvertito dicendo che un downgrade dell’Italia comporterebbe probabilmente a un’analoga decisione su 6 istituti tricolori. Si tratta di Bnl che ha rating “BBB+”, altre quattro (Credito Emiliano, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit hanno tutte rating “BBB” e infine Unipol Banca (BB+). “Le banche italiane subiscono una maggiore pressione sui loro rating dai rischi legati al debito sovrano”, argomenta Fitch Ratings in una nuova nota sul settore bancario in cui si rimarca come questi rischi comprendono l’erosione del capitale dovuta alla caduta dei prezzi dei titoli di Stato, i maggiori costi di finanziamento e l’incertezza economica.
Male anche TIM (-3,14%) tornata sotto quota 0,5 euro. Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, che controlla quasi il 24% del capitale di Tim, ha dichiarato che l’ipotesi di un’assemblea entro fine anno non è reale. “Penso che chi scrive dovrebbe prendere un po’ meno spritz perché la creatività qualche volta è decisamente eccessiva”, ha detto sarcasticamente il numero uno di Vivendi. Secondo quanto ricostruito da Repubblica la tlc francese avrebbe pensato alla convocazione di un’assemblea con all’ordine del giorno la nomina di quattro nuovi consiglieri (con membri cda che salirebbero da 15 a 19) al fine di aumentare le fila dei consiglieri che si oppongano allo scorporo della rete e a una sua successiva cessione.