Bankitalia: dalla fiducia di investitori e risparmiatori peserà l’efficacia della manovra di bilancio
La fiducia degli investitori e dei risparmiatori l’ago della bilancia da cui dipenderà l’efficacia delle politiche di bilancio nel sostenere l’economia. Lo scrive nero su bianco Bankitalia nel suo ultimo Bollettino economico. Secondo i programmi dell’Esecutivo la riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il prodotto nel prossimo triennio sarebbe in media di 1,4 punti percentuali l’anno, a fronte dei 2,1 punti previsti nel quadro tendenziale (a legislazione vigente). “La manovra determinerebbe, nelle valutazioni ufficiali, un significativo stimolo all’economia. L’effettiva intensità di questi effetti dipenderà dal disegno, dalla tempistica e dalle modalità di attuazione delle misure” dice l’istituto “ma anche dal mantenimento della fiducia dei risparmiatori e degli investitori nei confronti del percorso di risanamento delle finanze pubbliche”.
Tensioni sui titoli di stato estese alle banche
Proprio in riferimento alle tensioni sul mercato dei titoli di stato, queste si sono acuite negli ultimi tempi vista l’incertezza degli investitori sull’orientamento delle politiche economiche e finanziarie. I rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati, anche per le scadenze più brevi e il premio per il rischio, dopo marcate oscillazioni, è tornato a crescere con il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e tedeschi si collocava a metà ottobre a oltre 300 punti base. Le tensioni sul mercato dei titoli di Stato si sono acuite riflettendosi anche sui corsi azionari e obbligazionari privati, in particolare delle banche. “Dall’inizio dell’anno le condizioni reddituali e patrimoniali delle banche sono significativamente migliorate. Tuttavia sia i corsi azionari, in rialzo di oltre il 10 per cento nel primo quadrimestre, sia i premi per il rischio sui titoli obbligazionari del settore bancario hanno risentito delle incertezze del mercato finanziario italiano. A metà ottobre le quotazioni delle aziende di credito, che erano cresciute significativamente nel 2017, risultavano in calo rispetto alla prima metà dell’anno; i premi sui CDS dei principali istituti erano più elevati di 40 punti base rispetto alla fine di giugno (di circa 110 rispetto alla fine di marzo). Anche il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese è lievemente aumentato, pur rimanendo su valori molto bassi nel confronto storico” dice Bankitalia.
Crescita in attenuazione nel terzo trimestre
Guardando ad altri dati, l’istituto di via Nazionale afferma che in Italia nel secondo trimestre la forte espansione degli investimenti ha contribuito a sostenere la crescita, mentre le esportazioni sono rimaste stabili, risentendo della debolezza del commercio mondiale. Gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che nei mesi estivi la dinamica del prodotto avrebbe rallentato riflettendo un ristagno della produzione industriale, una prosecuzione della crescita nei servizi e un contributo moderatamente positivo delle costruzioni. In recupero inoltre il mercato del lavoro, con l’occupazione che è salita in misura marcata in primavera, mentre la disoccupazione si è ridotta toccando il 9,7% in agosto; la contrazione è stata accentuata anche per i giovani. Infine in aumento anche l’inflazione che è cresciuta nel 3° trim. riportandosi all’1,7%, livello massimo dall’estate del 2013, mentre la dinamica della componente di fondo è ancora modesta.