Lettera Ue in dirittura d’arrivo. Tria ad Assolombarda difende manovra e spiega i suoi quattro pilastri
La lettera Ue all’Italia esiste, e sarà consegnata stasera al ministro dell’economia Giovanni Tria dal commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici. E’ quanto riferiscono fonti europee, precisando che Moscovici incontrerà Tria nella sede del Mef di Via XX Settembre in serata; successivamente, alle 18.30, è prevista una conferenza stampa congiunta.
E’ durante il faccia a faccia che il commissario Ue, secondo fonti europee, dovrebbe consegnare la lettera al ministro: una lettera con cui Bruxelles chiede di avere maggiori chiarimenti sulla legge di bilancio del governo M5S-Lega.
Oltre a consegnare la lettera a Tria, Moscovici – che sarà a Roma sia oggi che domani – incontrerà il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, e farà una visita di cortesia al Quirinale, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Moscovici presenzierà anche a un convegno a porte chiuse organizzato da Aspen Institute Italia e Institut Aspen France, per incontrare infine di nuovo la stampa, domani pomeriggio, presso la rappresentanza in Italia della Commissione.
Nel frattempo, il ministro Tria è tornato a spiegare i contenuti della legge di bilancio alla platea che ha presenziato all’assemblea di Assolombarda:
Sulle pensioni, Tria ha parlato di misure volte a “superare gli squilibri dell’attuale sistema pensionistico nell’ottica di agevolare il ricambio generazionale”, visto che è “da tempo che il paese necessita di una graduale ma decisa staffetta generazionale”.
“Le esigenze di oggi richiedono una risposta nuova e un’accelerazione del turn over per permettere l’ingresso di nuove competenze – ha continuato il ministro – Sulla base di questi presupposti, l’introduzione di quota 100, produrrà un “ricambio generazionale e si raggiungerà l’obiettivo di immettere o almeno di facilitare l’ingresso di nuove risorse e competenze nel mondo del lavoro”.
Il contenuto della manovra è stato nuovamente difeso, e anche promosso:
Le misure in essa contenute, ha affermato il titolare del Tesoro, “rappresentano un percorso di politica economica che tenderà a rimettere l’Italia nelle condizioni finalmente di crescere, considerando anche le condizioni di partenza. E’ evidente che ciò sarà possibile solo con il supporto dell’intero sistema paese e di fruttuose partnership tra pubbliche amministrazioni e imprese sia a livello locale sia nazionale”.
Nessuna paura apparente sul giudizio che Bruxelles darà alla legge di bilancio:
“Il contenuto dei provvedimenti approvati è stato trasmesso alle Autorità europee, con le quali apriremo un dialogo costruttivo”.
Tria ha presentato i quattro pilastri su cui si basa l’azione del governo, ovvero gli “investimenti pubblici, l’inclusione sociale, la riforma delle pensioni e il fisco”.
Riguardo aol motore della crescita rappresentato dagli investimenti pubblici, Tria ha sottolineato che “l’obiettivo è portarli gradualmente al 3% del Pil, mentre ora siamo all’1,9%” e di destinare a questa voce “15 miliardi aggiuntivi nei prossimi tre anni”.
“Non si tratta di misurare quanto metteremo in aggiunta ai fondi già presenti da anni nel bilancio per fare investimenti pubblici”. Il punto è riuscire davvero a farli, cosa che non è avvenuta in passato:
“Quello che tutti sappiamo – ha infatti sottolineato – è che poi non sono stati fatti. Non è questo il governo che ha varato un codice degli appalti pubblici che ha bloccato tutto”.
Secondo Tria l’attuale stagnazione degli investimenti pubblici in infrastrutture “è una responsabilità di 20 anni di altri governi”.
Il reddito di cittadinanza, inoltre, altra misura portante della manovram porterà a “una fluidificazione dei processi di entrata nel mondo del lavoro che andrà anche a beneficio delle imprese”.
Il ministro ha sottolineato come il reddito di cittadinanza sia una misura che l’esecutivo considera prioritaria, in quanto “consentirà alle componenti più vulnerabili della società di tornare a contribuire attivamente al mercato del lavoro con un patto chiaro: investiamo su di te se ti impegnerai“.
Riferendosi alla legge di bilancio nel suo complesso, il ministro si è così espresso:
“La strategia espansiva non è temeraria ma responsabile. Le nostre scelte non mettono a rischio i conti pubblici. Sulla manovra sono convinto riguardo alla stabilità del nostro impianto. La riduzione programmata del rapporto debito-Pil non ci soddisfa, ma è la prima volta che si realizza. Una crescita troppo bassa non potrebbe farci uscire dal solco della crisi degli ultimi dieci anni. Una economia che non avanza abbastanza rischia di avvitarsi”.
Le previsioni macroeconomiche del governo effettuate “al Mef da un’equipe valorosa di econometrici”, ha ribadito ancora – sono inoltre “prudenziali”, il che significa che le aspettative sulla crescita sono solide: per qualcuno, in realtà, fin troppo.
Sottolineata più volte la necessità di affidarsi a misure di promozione della crescita ecoinomica:
“L’obiettivo del Governo è di calare il debito di 4,5 punti percentuali nel triennio – ha puntualizzato Tria – A questo risultato non si potrà giungere con una politica di austerity ma con una strategia espansiva”.