Startup verso quota 10mila: ecco dove nascono e come crescono le idee innovative
Si infittiscono le fila delle startup innovative in Italia, che si dirigono verso quota 10mila. Nel giro di tre mesi il loro numero è cresciuto di ben il 2,7%, in un contesto imprenditoriale che rimane difficile: nel terzo trimestre dell’anno si contano 9.647 startup, in aumento di 251 unità rispetto ai tre mesi prima. Ecco dove nasce e come cresce questa moltitudine di idee innovative.
Quali settori attirano più startup
Guardando ai settori di attività, la stragrande maggioranza delle startup (il 72%) fornisce servizi alle imprese. In
particolare, prevalgono le seguenti di produzione di software e consulenza informatica, attività di R&S e dei
servizi d’informazione. Il 19% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari, di computer e
prodotti elettronici e ottici, di apparecchiature elettriche), mentre una piccolissima parte (solo il 4%) opera nel settore del commercio.
A prevalenza giovanile (ma non femminile)
Le startup innovative a prevalenza giovanile, cioè guidate da giovani under 35, sono circa il 20% del totale. Si tratta di un dato di circa tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative. Più bassa è invece la prevalenza femminile, ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne: sono il 14% del totale, incidenza nettamente inferiore rispetto al 23% riscontrato se si prende in esame l’universo delle neo-società di capitali.
Milano è la capitale delle startup
Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il
maggior numero di startup innovative: 2.368, pari al 25% del totale nazionale. Seguono il Lazio, che supera per la prima volta quota mille (11%), e l’Emilia-Romagna (10% del totale nazionale).
Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: a fine settembre se ne contavano ben 1.669. Tale dato rappresenta il 17,3% del totale nazionale. Al secondo posto si consolida Roma, con 916 (10%), seguita da Napoli con 330 (3%), che dopo anni scalza Torino al terzo posto.
La crescita nei numeri di bilancio
Tra le startup innovative prevale una maggioranza di società in perdita: il 56% contro la restante parte (44%) che segnala un utile di esercizio. Com’è fisiologico per imprese a elevato contenuto tecnologico, che hanno tempi più lunghi di accesso al mercato, l’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile tra le società non innovative, comunque pari al 33%.
Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano valori negativi; se però ci riferisce soltanto a quelle in utile, gli indici risultano essere sensibilmente migliori di quelli fatti riportare dalle altre società di capitali. Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 24 centesimi di valore aggiunto, un dato inferiore rispetto a quello delle altre società (26 centesimi). Ma, ancora una volta, limitandosi alle imprese in utile, le startup generano per contro più valore aggiunto sul valore totale della produzione rispetto alle società di capitali: 37 centesimi contro 28.