Piazza Affari rimbalza (+1,06%), ruggito dei titoli oil
Giornata altalenante per Piazza Affari il cui umore è stato ancora una volta cadenzato dall’andamento dello spread. I titoli di stato italiani hanno continuato a soffrire con spread arrivato a 315 punti base (nuovi massimi da inizio 2014) per poi però ripiegare verso la chiusura sotto i 300.
La discesa dello spread ha permesso anche a Piazza Affari di rifiatare (close a +1,06% per il Ftse Mib) e il mercato che nelle ultime ore di contrattazioni ha puntato sull’arrivo di toni più distesi come auspicato dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che oggi ha anche difeso la manovra che, una volta spiegata, potrebbe contribuire a far scendere lo spread.
Grandi protagonisti i titoli oil (Saipem +3,32%, Eni +2,62%, Tenaris +3,35) sotto la spinta del nuovo rialzo delle quotazioni del petrolio. Seduta in rialzo dell’1% anche per Fiat Chrysler Automobiles (FCA) che ha riavvicinato quota 15 euro persa alla vigilia. Il gruppo automobilistico ha comunicato che i risultati finanziari per il terzo trimestre del 2018 saranno presentati martedì 30 ottobre. Mediobanca Securities stima un ebit in aumento del 10% annuo nel terzo trimestre rispetto al +7% delle stime di consensus e si aspetta buoni riscontri sostenuti da forti volumi nell’area Nafta che dovrebbero più che compensare la performance più debole di Maserati. Non sono attesi cambi alla guidance 2018, già rivista in coincidenza con la diffusione dei conti del secondo trimestre.
Tra le banche parziale recupero per Banco BPM (+1,13%) con le ultime indiscrezioni che hanno spostato la bussola verso le possibili cessioni sul fronte credito al consumo. Il gruppo nato dalla fusione tra Banco Popolare e BPM starebbe lavorando alla cessione della quota del 39% detenuta in Agos Ducato e in tal senso si sarebbe pervenuti anche alla nomina di un advisor che avvii le discussioni con Credit Agricole. La cessione andrebbe a controbilanciare l’impatto sul capitale del processo di derisking (cessione Npl).