Rischio sciopero per Alitalia, Di Maio convoca i sindacati. FS conferma contatti continui per integrazione
Il rischio sciopero paventato ieri dai sindacati fa subito scattare l’allerma al Mise. Il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha così convocato la mattina di venerdì 12 Ottobre al MiSE le organizzazioni sindacali in merito alla vicenda che coinvolge la compagnia aerea Alitalia.
Ieri la Fnta (federazione nazionale del trasporto aereo), costituita dalle associazioni professionali di categoria, Anpac, Anpav e Anp, ha avvertito che piloti e assistenti di volo sono pronti allo sciopero a causa delle incertezze sul futuro della compagnia. “È una situazione pericolosissima e preoccupante e ancora non sappiamo a quali soluzioni sta pensando il Governo”, ha rimarcato Fnta ricordando che il 31 ottobre scadono la procedura di vendita, la cassa integrazione e i contratti di lavoro, mentre il 15 dicembre scade il termine per la restituzione del prestito ponte.
Le ultime indiscrezioni stampa vedono il governo intenzionato a chiudere il dossier Alitalia entro novembre.
Le parole di Castelli (FS)
Oggi intanto ha parlato il presidente di FS, Gianluigi Castelli,, confermando l’interesse a valutare una possibile integrazione, definita però un’operazione complessa. “La volontà di realizzare opportunità di integrazione industriale e operativa c’è. L’opportunità esiste ed è in corso una discussione”, ha detto Castelli a margine dell’EY Capri digital summit. Castelli ha parlato di contatti continui con MIT e Alitalia con una possibile decisione entro fine anno anche se “gli scenari sono complessi e molte cose non si fanno dall’oggi al domani”.
Nelle scorse settimane il sottosegretario allo Sviluppo economico, Michele Geraci, ha rimarcato che sono stati fatti incontri con i vettori cinesi Air China e China Eastern per vagliare l’effettiva possibilità di un partner strategico che vada a contribuire al rilancio del vettore italiano. Nelle intenzioni del Mise c’è un possibile accordo che veda le compagnie cinesi rilevare una quota fino al 49%. Non di più perchè il governo intende comunque mantenere la maggioranza in mani italiane.