Emissioni auto: mano pesante del Parlamento Ue, taglio del 40% entro il 2030
Alla fine il Parlamento è stato molto più duro. Gli eurodeputati hanno votato oggi sulla proposta della Commissione Ue di ridurre del 15% al 2025 e del 30% al 2030 rispetto al target del 2021 le emissioni di CO2 delle auto immatricolate dopo il 2020. I partiti hanno discusso per ore e alla fine hanno votato a favore di un target più alto, al 40%, fissando al contempo un obiettivo intermedio del 20% per il 2025.
Le preoccupazioni delle associazioni alla vigilia del voto
Già la soglia fissata dalla Commissione era stata ampiamente criticata dall’industria automobilistica, considerandola irrealistica. “Auspichiamo che i livelli di ambizione proposti dalla Commissione, di per sé già sfidanti, non siano ulteriormente inaspriti dal Parlamento” aveva scritto alla vigilia del voto di oggi l’Anfia, l’Associazione Nazionale della Filiera dell’Industria Automobilistica tramite il presidente Aurelio Nervo. “Obiettivi ancora più ambiziosi, da raggiungere con tempistiche stringenti” ha detto Nervo “rischiano, infatti, di privare la filiera industriale del tempo necessario per questa riconversione produttiva che, senza pregiudicarne la competitività, le consenta di contribuire alla transizione verso una mobilità a basse emissioni. In particolare, l’obiettivo al 2025 pone una forte criticità per la transizione che l’industria automotive sta affrontando. L’anno 2025 non fornisce, infatti, il tempo sufficiente per attuare gli indispensabili cicli di sviluppo e produttivi, arrivando solo tre anni dopo gli obiettivi già definiti per il 2020-2021. E’ in tal senso che il target posto dalla Commissione europea appare già eccessivamente sfidante” ha conluso.
Il voto di oggi del Parlamento Ue
Oggi la decisione dell’Europarlamento che incarna proprio il timore espresso da Anfia di un inasprimento della proposta. Critica anche Acea secondo cui l’auto a bassissime emissioni che sogna il Parlamento Ue costerà molto cara ai cittadini visto che i costi di produzione aumenteranno per rispondere al target fissato. “Il voto di oggi rischia di avere un impatto molto negativo sui posti di lavoro nella catena di produzione dell’auto e forzerebbe essenzialmente l’industria a una trasformazione sostanziale a tempi record” è il commento del segretario di Acea Erica Jannaert. In base alla nuove regole, i motori di nuova generazione dovranno dovranno liberare in atmosfera il 40% in meno di ossidi di carbonio (COx) e ossidi di azoto (NOx) entro il 2030, con un obiettivo intermedio di riduzione del 20% entro il 2025. Tutti tagli sono da apportare ai livelli del 2021. Le case automobilistiche non in regola pagheranno una multa all’Ue, i cui inntroiti saranno poi usati per finanziare i programmi di riqualificazione professionale per i lavori del settore automobilistico in transizione.
Cosa succede adesso?
Dopo il voto odierno gli eurodeputati dovranno negoziare gli obiettivi finali con i 28 stati membri che stanno ancora dibattendo le proprie posizioni. Così la Germania avev detto che avrebbe appoggiato la proposta iniziale della Commissione mentre altri governi come la Francia puntavano ad obiettivi più alti. Si saranno accontentati? Vale la pena menzionare da ultimo la proposta di legge presentata oggi dal primo ministro della Danimarca che ha annunciato il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2030 con la speranza che a partire da quella data circoleranno sulle strade un milione di vetture elettriche.