Argentina: dimissioni banchiere centrale aumentano incertezza (analisti)
La crisi Argentina torna nuovamente sotto i riflettori con le dimissioni a soli tre mesi dalla nomina del governatore della banca centrale del Paese, Luis Caputo. Dimissioni che sono state comunicate ieri dall’istituto di Buenos Aires e che arrivano proprio nel bel mezzo delle trattative con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per ricevere ulteriori finanziamenti, in base all’accordo di bailout che è stato siglato lo scorso giugno.
“La notizia delle dimissioni di Luis Caputo da governatore della banca centrale argentina arriva in un momento delicato per il Paese. Le negoziazioni con il Fondo Monetario Internazionale su un nuovo e più esteso programma di aiuti ha richiesto più tempo del previsto e le dimissioni di Caputo non faranno altro che aumentare l’incertezza degli investitori intorno alle ragioni di questa scelta dopo solo tre mesi dall’inizio dell’incarico e su chi sarà il suo successore”, commenta Paul Greer, gestore di FF Emerging Market Debt Fund di Fidelity International, sottolineando che “un’altra questione fondamentale riguarda quale tasso di cambio l’Fmi richiederà all’Argentina nel nuovo programma di aiuti e se consentirà alla Banca Centrale Argentina di continuare a utilizzare le riserve internazionali per sostenere la moneta”.
“Oltre ai negoziati con l’Fmi, le principali preoccupazioni in Argentina sono la portata della recessione e le potenziali ripercussioni politiche – prosegue il gestore -. Un recente sondaggio di un quotidiano locale vede Cristina Kirchner recuperare terreno a discapito di Mauricio Macri negli ultimi 3 mesi, a seguito della crisi sia valutaria che di fiducia di questa estate. Questi fattori rimarranno elementi di incertezza per gli investitori nei prossimi 12 mesi, in vista delle elezioni presidenziali nell’ottobre 2019. Gli scioperi generali e la crescente disoccupazione di oggi continueranno a minare la popolarità di Cambiemos.”