DI Maio infuriato: da Tria solo 1 miliardo? Salvini: ‘Se la gente lavora, spread si abbassa’
“Sono stufo di stare dietro a parametri imposti da altri, lo spread me lo curo io. Mangio pane e spread e lo tengo basso! Non avrò la stima di Draghi ma ho quella di milioni di italiani”. Anche perchè “la gente per strada mi chiede ‘fai lavorare mio figlio’, non mi chiede dello spread. E io credo che “se la gente lavora, lo spread si abbassi”. Tra l’altro, il “taglio per far scendere il debito non ha funzionato in passato, per noi è prioritario far lavorare gli italiani e fargli pagare meno tasse”. Ospite di DiMartedì con il suo collega e vicepremier Luigi Di Maio, il ministro dell’Interno Matteo Salvini torna ad attaccare il mondo della finanza.
I toni sono certamente meno accesi rispetto a quelli di qualche mese fa. Ma indiscrezioni stampa confermano che sia Di Maio che Salvini vorrebbero che il ministro dell’economia osasse si più, per andare oltre la soglia del 2% di deficit-Pil. Invece, a quanto si è appreso negli ultimi giorni, Tria avrebbe fissato la soglia massima all’1,6%.
Su questo punto, sarebbe infuriato soprattutto il vicepremier Di Maio visto che indiscrezioni riportate da La Stampa riportano che Tria sarebbe orientato a mettere a disposizione per la realizzazione del reddito di cittadinanza solo un miliardo in più rispetto al reddito di inclusione.
Il quotidiano La Stampa racconta il retroscena di lunedì sera quando, a seguito del vertice sulla legge di bilancio a Palazzo Chigi, Di Maio ha chiamato a rapporto i suoi, per un incontro in una cena a un ristorante romano: «Un miliardo, ha detto che ci dava solo un miliardo in più rispetto al reddito di inclusione. Inaccettabile», avrebbe detto il vicepremier, stando ai rumor della Stampa.
“Luigi Di Maio è seduto di fronte ai ministri e ai sottosegretari 5 Stelle, riuniti lunedì in un ristorante del centro di Roma per una riunione in notturna. È uno sfogo collettivo”. Uno sfogo, tuttavia, che il Movimento fondato da Beppe Grillo non ha alcuna intenzione di affrontare rimandendo con le mani in mano.
Presenti alla cena, i capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli parlano delle lamentele sempre più continuer dei gruppi parlamentari: “Sono come leoni in gabbia. Devono rispondere ai loro elettori nei territori». La promessa del reddito di cittadinanza ha portato oceani di voti per grillini. «Senza risorse non abbiamo spazi di manovra»”.
E allora? Allora, per La Stampa “gli eletti, dicono a Di Maio, sono pronti, a un suo segnale, a dare vita «a un’iniziativa eclatante» per costringere Tria ad allargare le maglie del deficit, mentre a Montecitorio comincia a circolare l’idea di una raccolta firme su un documento da inviare al governo e al Mef”.
Anche l’economisa della Lega Alberto Bagnai si fa sentire, commentando a Porta a Porta questo continuo braccio di ferro tra l’Italia e Bruxelles, per placare l’ossessione che l’Europa ha suoi conti: ma, ricorda Bagnai, con le politiche di austerità il ‘fardello’ del debito pubblico è aumentato di ben 13 punti col solo governo Monti” e, “più che allo stare nel 3% magari gli investitori sarebbero interessati al fatto che l’Italia torni a crescere”. E “tutti gli economisti tranne uno, me, hanno acclamato Monti prima che arrivasse al governo di questo paese”.