Di Maio: “Pensione di cittadinanza nel contratto”. Brambilla (Lega): “Si spacca il sistema”
“La pensione di cittadinanza è nel contratto di governo e d’ora in poi non ci deve essere più nessun pensionato che prende meno di 780 euro al mese”. Così il vicepremier e ministro del lavoro Luigi Di Maio parlando a margine di un incontro in Assolombarda sulla misura contenuta nel contratto di governo giallo-verde e annunciata qualche tempo fa dal viceministro all’economia, la pentastellata Laura Castelli.
Luigi Di Maio: “Pensioni di cittadinanza nel contratto di governo”
“Ci sono dei pensionati minimi che in questo momento prendono 400 euro di pensione. A loro stiamo dicendo: tutti coloro che vivono sotto la soglia di povertà, 780 euro al mese, e prendono la pensione, devono avere almeno 780 euro al mese. Qualcuno ha il coraggio di opporsi a questa cosa? Se lo prenda”, ha aggiunto il vicepremier. “Ma per quanto mi riguarda è nel contratto di governo, si chiama pensione di cittadinanza. D’ora in poi non ci deve essere più nessun pensionato che prende meno di 780 euro al mese”, ha proseguito. “Questo è il nostro obiettivo e sta nella legge sul reddito di cittadinanza che istituisce la pensione di cittadinanza”.
Brambilla (Lega): “Così spacchiamo il sistema”
Immediata la replica di Alberto Brambilla, esperto di previdenza vicino alla Lega che intervenuto dal palco delle ‘giornate del Lavoro’ della Cgil, ha sostenuto che con le pensioni minime a 780 euro si “spacca il sistema”. Lo stesso Brambilla già in passato aveva detto criticato aspramente il prelievo sulle cosiddette pensioni d’oro, lanciato sempre dal Movimento Cinque Stelle aprendo così una nuova frattura all’interno della maggioranza. “Se fossi un artigiano, un commerciante, un imprenditore, non verserei più, tanto se poi devo prendere 780 euro… Spacchiamo il sistema” ha detto Brambilla. .
“Brambilla parla a titolo personale” ha aggiunto poi Di Maio. “Prima lo scoprite – ha aggiunto – anche voi giornalisti e più evitiamo questa bagarre. La pensione di cittadinanza e nel contratto di governo e lo sappiamo sia noi che la lega. Sulle pensioni – ha proseguito – deve essere chiaro che le promesse che abbiamo fatto vogliamo mantenerle. La riforma delle pensioni – ha aggiunto – e quindi superare la Fornero significa svecchiare la pubblica amministrazione, mettendo nuove energie nella macchina della p.a. Quindi la riforma delle pensioni è al centro”.