Fmi: economia inglese in contrazione se esce dall’Ue senza accordo
Scenario da incubo è quello prospettato dal Fondo monetario internazionale per la Gran Bretagna qualora lasci l’Unione europea senza un accordo. L’economia inglese si contrarrà, dice l’istituto guidato da Christine Lagarde, ma anche con un accordo per la Brexit il paese si troverà in una situazione peggiore rispetto a quella attuale.
Fmi: PIL in contrazione senza accordo
Per il Regno Unito, il Fondo monetario ha previsto una crescita di circa l’1,5% quest’anno e il prossimo se la Gran Bretagna dovesse riuscire a concludere un accordo di ampia portata contro un ipotetico 1,75% se fosse rimasta nell’Ue. “Come abbiamo notato l’anno scorso” scrive l’Fmi – “gli effetti relativi alla Brexit sono il fattore trainante del rallentamento in crescita dal referendum. Ciò si è verificato malgrado le forti strutture politiche e l’implementazione. L’incertezza sul futuro contesto economico” – continua l’istituto – “ha pesato sugli investimenti, nonostante la robusta crescita globale e le facili condizioni di finanziamento, mentre il deprezzamento della sterlina post-referendum ha depresso la crescita del reddito reale e il consumo. Mentre le esportazioni sono aumentate grazie alla moneta più debole, non lo hanno fatto abbastanza da impedire un rallentamento generale della crescita”.
“Se non si riuscisse a concludere un accordo, l’economia si contrarebbe”, ha detto il direttore Lagarde. “Una rottura più netta avrà un esito molto peggiore”, ha detto durante la presentazione del report annuale sull’economia britannica. Voglio essere chiara” conclude il numero uno dell’Fmi “confrontando i possibili scenari successivi alla Brexit con le performance raggiungibili nel mercato unico, tutti gli esiti avranno costi per l’economia britannica e, in misura minore, anche per l’Ue. Maggiori saranno gli impedimenti per il libero commercio nella nuova relazione, tanto più sarà costosa la soluzione. Dovrebbe essere una cosa ovvia, ma a volte non sembra lo sia”. “Dato che resta ancora molto lavoro da fare e visto il tempo limitato prima dell’uscita del Regno Unito dall’Ue, probabilmente il giorno della partenza i preparativi non saranno completi, nonostante i maggiori sforzi” mostrati dalle controparti, ha puntualizzato l’Fmi. Intanto il premier inglese Theresa May ha avvertito che non c’è alternativa all’accordo con l’Ue da lei proposto. In un’intervista alla Bbc, ha dichiarato che se il parlamento britannico non ratifica il cosiddetto piano Chequers, “l’alternativa sarà non avere alcun accordo”.
Sindaco Londra chiede nuove referendum
Feroce critico della linea del governo è il sindaco di Londra, Sadiq Khan che ha chiesto un secondo referendum sulla Brexit per tentare di rovesciare l’esito della consultazione del giugno 2016. Scrivendo all’Observer, il primo cittadino di Londra ha spiegato che il primo ministro non ha “il mandato per giocare d’azzardo così palesemente con l’economia britannica e la vita della gente”. “Al Regno Unito adesso non rimane che un cattivo accordo con l’Ue o nessun accordo, entrambi incredibilmente rischiosi” dice Khan che conclude come qualunque accordo con Bruxelles dovrà essere sottoposto a un “voto pubblico”.