Partita Generali, patto in azione: mercato osserva mosse Caltagirone e Del Vecchio
Sembra di assistere a una avvincente partita di scacchi, dove ogni mossa è calcolata con estrema attenzione e nulla è lasciato al caso. Si tratta della partita per il controllo di Generali entrata nel vivo. E se qualche giorno fa è arrivato lo strappo di Francesco Gaetano Caltagirone che ha ufficializzato le sue dimissioni dal gruppo assicurativo triestino, stamattina è arrivata la mossa di Leonardo Del Vecchio con il consigliere di amministrazione Romolo Bardin che ha rassegnato le proprie dimissioni dal consiglio di amministrazione (cda) della compagnia triestina. Un Patto parasociale, quello di Generali, che è composto da Caltagirone, Delfin e Crt, che detiene il 16% circa del Leone di Trieste. Nelle prossime settimane il Board del Leone di Trieste porterà avanti l’iter per la definizione della ‘lista del cda’, in vista dell’assemblea in calendario il prossimo 29 aprile che nominerà il nuovo board.
Le motivazioni dello strappo
Tornando all’annuncio di Bardin, quest’ultimo ha motivato “le proprie dimissioni riferendosi alle modalità operative e ad alcune scelte del consiglio e dei comitati a cui partecipa, con particolare riguardo anche al processo di formazione della lista del cda“. Bardin è amministratore delegato di Delfin, società che è parte del Patto Parasociale stipulato con alcune società del Gruppo Caltagirone e Fondazione CRT, e che detiene una quota del capitale sociale di Assicurazioni Generali pari al 6,618%.
La reazione Gabriele Galateri di Genola
Immediata la reazione del presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola. “Esprimo rammarico per la decisione assunta da Bardin. Voglio ribadire, anche in questa occasione, che la società ha sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, nell’interesse di tutti gli stakeholder. Principi, questi, a cui confermo ci si è sempre attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione”, ha dichiarato Gabriele Galateri di Genola.
Equita: dietro dimissioni possibili anche considerazioni di opportunità strategica
“Tra le ragioni dietro le dimissioni dei consiglieri ci potrebbero essere anche considerazioni di opportunità strategica, con gli azionisti del patto che potrebbero incrementare le proprie quote senza obblighi di segnalazione (fino al raggiungimento delle soglie rilevanti) e di rispetto di black-out period”, segnalano gli analisti di Equita che confermano la valutazione hold e target price di 20,7 euro su Generali.
Domani il cda che esamina la ‘long list’
Intanto, come sottolinea “Il Corriere della Sera“, la tattica del fronte pattista di Generali sembra essere quella di inabissarsi. “Tre settimane nelle quali il fronte pattista di Caltagirone, Del Vecchio e la Crt definiranno – si legge nel quotidiano di via Solferino – una lista e un piano industriale alternativo a quello di Philippe Donnet, il ceo che corre per un terzo mandato nella futura lista del cda”. Si attende il consiglio di domani, 18 gennaio, che andrà a esaminare la cosiddetta long list, cioè un elenco di una ventina di possibili candidati in lizza per il board.
Tra le altre possibili mosse attese, ricordano da Corriere, si attende anche quella possibile della famiglia Benetton, che di Generali possiede il 3,9% e potrebbe rappresentare l’ago della bilancia.