Flat tax: cantiere aperto, allo studio tre diverse aliquote
Non favorirà le classi più agiate. Parola del ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio in merito alla flat tax, la tassa piatta, uno dei temi più importanti che saranno inseriti nella prossima legge di bilancio. “La flat tax è nel contratto di governo. Va, dunque, realizzata. Tuttavia, non dovrà favorire le classi più agiate” dice il vicepremier. Ma come sarà la flat tax?
Flat tax: cos’è
Prima di entrare nei dettagli di come sarà capiamo cos’è la flat tax. Letteralmente tassa piatta, la flat tax è un sistema fiscale che prevede un’aliquota unica indipendente dal livello di reddito personale del contribuente. Ad elaborare la proposta di flat tax è stata la Lega Nord che aveva previsto di sostituire l’attuale imposta sul reddito – che ha aliquote che vanno dal 23 al 43 per cento – con un’unica imposta con aliquota fissa al 15 per cento, prevendendo al contempo una no tax area per redditi fino a 7 mila euro, ma con una “clausola di salvaguardia per tutti i redditi familiari fino a 15.000 euro i quali potranno continuare ad essere assoggettati al regime di imposta vigente nel caso il nuovo non fosse migliorativo”.
Dall’aliquota unica alla dual tax
La Flat tax poi è entrata nel contratto di governo Lega-Cinque stelle ma senza indicarne con esattezza contorni e contenuti. Così col passare delle settimane e l’avvio del cantiere sulla nuova legge di bilancio 2019 avanzano ipotesi allo studio sulla disciplina della flat tax. Pochi giorni fa si parlava non tanto di flat tax quanto di dual tax, nel senso che invece dell’aloiquota unica e fissa avrebbe rpeso piede unimosta a due alioquote secche: il 15% per i redditi familiari fino a 80mila euro e il 20% per quelli superiori.
Le tre aliquote
Oggi le nuove indiscrezioni firmate Nicoletta Cottone sul Sole 24 Ore secondo cui le aliquote della flat tax allo studio dell’esecuitvo giallo-verde sono oggi tre. “Allo studio” scrive il quotidiano di Confindustria “una flat tax declinata su tre aliquote solo per piccole imprese e professionisti. Nell’attuale formula allo studio resterebbero fuori le società di capitale”.
Ecco nel dettaglio le aliquote. “La tassa piatta è riservata a imprese e professionisti con ricavi fino a 100mila euro. Il restyling dell’attuale regime forfetario per le partite Iva prevede una prima aliquota al 5% riservata alle start up. La seconda aliquota, al 15%, è invece riservata a chi ha ricavi fino a 65mila euro. La terza aliquota, fissata al 20%, riguarda chi ha un fatturato fino a 100mila euro”. La copertura? Introiti della pace fiscale, quelli della terza edizione della voluntary disclosure su contante e cassette di sicurezza e quelli della web tax sul money transfer.