Borsa: Milano chiude settimana con il segno meno, Ftse Mib cede l’1,10%
Ancora una giornata all’insegna del nervosismo quella dei mercati che risentono delle nuove tensioni commerciali innescate dal presidente americano Donald Trump che stavolta minaccia l’uscita degli States dal Wto. Occhi degli investitori puntati anche sull’Argentina dove si sta consumando una nuova crisi all’ombra del peso e sulla Turchia.
Milano chiude la settimana in calo con l’indice Ftse Mib che cede l’1,10% arrivando a segnare 20.269,47 punti. L’attenzione resta alta sullo spread tra Btp e Bund tedeschi dopo che le aste di titoli di Stato di ieri hanno mostrato un sensibile aumento degli interessi richiesti dagli investitori. Proprio ieri il BTp decennale piazzato dal Tesoro è tornato sopra il 3% per la prima volta dal 2013, un aumento dello spread che a conti fatti, secondo la stima del direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, Carlo Cottarelli, è costato 113 milioni quest’anno e 1,4 miliardi nel 2019. Intanto si attende per questa sera il giudizio dell’agenzia di rating Fitch sull’Italia, significativo in vista della scrittura della legge di Bilancio, la prima pagella sul governo giallo-verde.
A Piazza Affari tra i titoli sotto i riflettori si segnala ancora una volta Atlantia che chiude oggi a – 1,05% dopo la risposta di Autostrade per l’Italia alle contestazioni del Governo sulla tragedia di Genova e le reazioni degli esponenti dell’esecutivo. Il cda di Aspi ha “confermato il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della società”. Puntuale la replica del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli che parla di indecenza. “E’ incredibile sentir parlare di “puntuale adempimento degli obblighi” dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio” scrive il ministro su Twitter che continua “Siamo all’indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che via viaggiano”. Anche il vicepremier Luigi Di Maio commenta la risposta di Aspi affermando su Facebook: “Autostrade dice di aver fatto ‘un puntuale adempimento degli obblighi concessori’ previsti dalla convenzione con lo Stato. Me la sono riletta tutta attentamente. Far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto. Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro. Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere. Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo”.
Sul comparto bancario si segnala Ubi Banca che, dopo che Morgan Stanley ha alzato il target di prezzo a 3,70 euro per azione chiude a – 0,53%, Unicredit(-1,30%) e Bper (-1,07%). Tra gli altri titoli emergono quelli più esposti alla crisi argentina come Tenaris (+1,62%) Enel (-1,14%), Pirelli & C. che è arrivata a perdere il 4,21%. A pesare in quest’ultimo caso oltre alla crisi del peso anche il giudizio negativo di Beremberg, che ha tagliato il rating da hold a sell e ha abbassato il target price da 7 a 6,50 euro per azione. Eni risente del ribasso del greggio e chiude a -1,36%. Mentre Telecom Italia dopo aver toccato il minimo di giornata di 0,545 euro, livello che non si vedeva dal 1° settembre 2013, chiude a – 3,35%.
Nell’agenda macro da segnare il dato sull’inflazione e sul PIL. L’Istat rende noto che nel secondo trimestre il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (+0,3%) e dell’1,2% nei confronti del secondo trimestre del 2017. Per quanto riguarda invece l’inflazione, in base alle stime preliminari, ad agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’1,7% su base annua (da +1,5% di luglio). Infine da segnalare anche i dati Istat sul lavoro per il mese di luglio 2018 con il tasso di disoccupazione ‘ sceso al 10,4%, il minimo da marzo 2012.