Aston Martin: l’auto di James Bond sbarca alla Borsa di Londra
Aston Martin annuncia lo sbarco alla Borsa di Londra. Lo storico marchio di auto sportive di lusso avrebbe da tempo progettato l’Ipo, prevista entro la fine dell’anno che consisterebbe in circa 1 miliardo di sterline (1,29 miliardi di dollari) o più di azioni secondo fonti di stampa che dovrebbe valorizzare la società per circa 5 miliardi di sterline.
Aston Martin: dai film di James Bond al recente rilancio
Fondata nel 1913, la Aston Martin è uno dei marchi più esclusivi al mondo di auto sportive di lusso, famoso anche come l’auto preferita dall’agente segreto cinematograficamente più famoso al mondo James Bond, dal 2013 è controllato da un gruppo di investitori tra cui il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi quale maggiore singolo azionista (37,5%). I nuovi soci hanno così proceduto al rilancio del gruppo e negli ultimi tre anni gli investimenti si sono focalizzati nello sviluppare nuovi modelli tra cui la DB11. Dopo anni di perdite, lo scorso anno ha realizzato il suo primo utile dal 2010, vendendo più di 5.000 veicoli, un record dal 2008. Per quest’anno, Aston Martin prevede di produrre tra le .200 e le 6.400 vetture e punta ad avvicinarsi ai 10.000 entro il 2020. I conti dello scorso anno si sono chiusi con un utile ante imposte di 87 milioni di sterline, in forte miglioramento da una perdita di 163 milioni nel 2016, a fronte di 876 milioni di sterline di ricavi (+48%), grazie alla vendita di 5.117 auto (+58% da 3229 nel 2016).
Lo sbarco alla borsa di Londra
Il costruttore britannico di auto sportive di lusso ha annunciato oggi la sua intenzione di quotare le azioni al London Stock Exchange. Si tratterebbe così della prima casa automobilistica britannica quotata a Londra dopo anni dopo la vendita di nomi come Jaguar, Bentley e Rolls-royce a proprietari stranieri. I dettagli dell’Ipo saranno comunicati al mercato intorno al 20 settembre ma secondo la stampa il gruppo potrebbe essere valutato fino a 5 miliardi di sterline. Il progetto di quotazione arriva dopo uno sforzo di ristrutturazione della durata di tre anni guidato dall’amministratore delegato Andy Palmer che ha ridato splendore allo storico marchio. Il piano prevede, secondo le indiscrezioni, una vendita secondaria da parte degli attuali azionisti, oltre a Investindustrial e il Kuwait, con un flottante di almeno il 25% anche la tedesca Daimler, che detiene il 4,9% delle azioni e che, come ha affermato Aston Martin dovrebbe rimanere azionista.