TIM pronta a dare il timone a Labriola, intanto KKR cerca alleati e bussa al fondo sovrano saudita
Molti sono i temi ancora aperti su Telecom a cominciare dalla nomina del nuovo Ceo. Come riportano diverse fonti è visto come favorito Pietro Labriola, che potrebbe prendere il posto di Luigi Gubitosi ancor prima del consiglio di amministrazione del 26 di gennaio, giorno in cui verrà presentato al Cda il piano aziendale. Secondo quanto anticipato da Radiocor, sarebbe stato convocato per il prossimo 21 gennaio il cda straordinario di Telecom per nominare il nuovo ceo e stando ai rumors che circolano, in pole position resta l’attuale direttore generale, Pietro Labriola, che è al lavoro sul nuovo business plan della società. Una prima presentazione informale del piano ai membri del board dovrebbe avvenire settimana prossima, il 18 gennaio.
Intanto Kkr prosegue nello sviluppo dell’offerta per Telecom. Secondo quanto riporta Bloomberg, il fondo americano Kkr avrebbe contattato il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, presieduto dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, per cercare coinvestitori che si uniscano alla sua proposta di acquisizione di Telecom. I fondi patrimoniali sovrani stanno giocando sempre più un ruolo importante nel sostegno delle società di private equity. Il Fondo Kkr, attratto dalla rete fissa di Telecom, aveva presentato a novembre una proposta da 12,2 miliardi di euro per l’acquisizione di Telecom. In caso di successo, l’accordo si classificherebbe come uno dei maggiori acquisti effettuati nel settore delle telecomunicazioni da una società di private equity.
Il più grande ostacolo alla riuscita dell’accordo è rappresentato da Vivendi, che ritiene l’offerta di Kkr non in linea con fair value di Telecom e non ha intenzione di vendere, a queste condizioni, la sua partecipazione. Come fanno notare gli analisti di Equita, manca ancora un piano definito e fare delle considerazioni ora è prematuro dato che il Cda deve tenere conto della posizione di tutti gli stakeholders. Dopo la partnership strategica tra Tim e Fastweb, per realizzare una rete Ftth nazionale, il CEO di Fastweb Calcagno, ha mostrato il suo apprezzamento per il progetto FiberCop. Calcagno prevede un piano di investimenti in capitale fisso (capex) da 3 miliardi di euro al 2025-26 destinato alla copertura in fibra FTTH, FWA e 5G e allo sviluppo di cloud e cybersecurity.
Gli analisti di Equita mantengono un giudizio Hold (“mantenere”) sul titolo con un target price a 0,32 euro ad azione.
Intanto in Borsa, Telecom si muove in rialzo del 0,58% a quota 0,45 euro.