Mercato immobiliare, la ripresa prosegue: compravendite salgono del 4,2% nei primi mesi del 2018
La ripresa del mercato immobiliare italiano non si arresta, anzi prosegue nei primi mesi del 2018. Lo confermano i dati diffusi dall’Istat che indicano che nei primi tre mesi dell’anno le convenzioni notarili di compravendite o relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari (pari a 176.687) hanno mostrato una crescita dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (+0,5% il settore abitativo e +1,3% l’economico). Su base annua le transazioni immobiliari crescono complessivamente del 4,2% (il settore abitativo +4,4% e l’economico +2,1%).
“L’andamento dell’indice destagionalizzato delle compravendite conferma un recupero del mercato immobiliare“, commenta l’istituto di statistica, sottolineando che “il mercato ha iniziato la sua ripresa in modo più regolare dal secondo trimestre del 2015, con un recupero di circa il 37% rispetto ai valori minimi di fine 2013, ma con un gap di oltre il 5% nei confronti dei livelli medi del 2010”.
Rispetto al primo trimestre 2017, l’incremento registrato nei primi tre mesi del 2018 riguarda tutte le aree geografiche del Paese per l’abitativo: Isole (+10,9%), Sud (+6,9%), Centro (+4,2%), Nord-est (+3,9%) e Nord-ovest (+2,1%). Il settore economico cresce al Centro (+5,9%), al Sud (+3,4%), nelle Isole (+2,9%) e nel Nord-est (+0,8%); fa eccezione il Nord-ovest, con un lieve calo (-0,2%). Si osserva un incremento su base annua sia nelle città metropolitane sia nei piccoli centri: per l’abitativo rispettivamente +3,5% e +5,2%, per l’economico +3,4% e +1,2%. Il 94% delle convenzioni stipulate, sottolinea ancora l’Istat, riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo e accessori (166.055), il 5,5% ad uso economico (9.733) e lo 0,5% ad uso speciale e multiproprietà (899).
Bene la ripresa delle compravendite immobiliari dopo una crisi del mattone costata il 33,4% degli occupati nel mondo delle cooperative di costruzione negli ultimi sette anni. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop in relazione agli ultimi dati Istat sulle compravendite immobiliari nel primo trimestre 2018 che fanno registrare su base annua una crescita complessiva del 4,2%. “Nonostante una progressiva ripresa delle compravendite con quasi 90 miliardi di euro investiti dalle famiglie nel mattone nel 2017 – spiega Uecoop – il settore edilizio continua a pagare gli effetti delle crisi iniziata fra il 2008 e il 2009 e dalle quale non si è ancora risollevato visto che solo nelle cooperative di costruzione sono stati persi oltre 18mila addetti negli ultimi 7 anni”.
Anche Tecnocasa parla di una ripresa del mercato immobiliare, soprattutto nelle grandi città. Nel primo trimestre dell’anno in corso i dati dell’Agenzia delle Entrate segnalano un aumento delle transazioni a livello nazionale del 4,3% (rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Tra le grandi città sono state Bari e Napoli a rilevare l’incremento più elevato, rispettivamente con +13,1% e +11,8%. E’ quanto emerge dall’ultimo studio sull’andamento del mercato immobiliare firmato dell’ufficio sudi di Tecnocasa, che cita un recente sondaggio che segnala prezzi sostanzialmente stabili, con aumenti contenuti nelle grandi città, in particolare per le soluzioni in buono stato.
In attesa di avere le evidenze sull’andamento del primo semestre del 2018, l’ufficio studi di Tecnocasa ha fatto il punto sull’intero 2017. Tra le grandi città alcune sembrano essersi lasciate la crisi alle spalle: Bologna (+4,9%), Milano (+3,5%), Firenze (+2,1%), Verona (+1,9%), Napoli e Palermo (+0,7%). Sembrano avere un passo più spedito rispetto alle altre realtà cittadine grazie ad una domanda sostenuta, un’offerta in diminuzione e una buona richiesta ad uso investimento stimolata dalla redditività ancora interessante (4,9% annuo lordo).
Da segnalare nel 2017 un incremento della concentrazione della disponibilità di spesa nelle fasce di spesa più basse: un fattore che spiegherebbe come mai in alcune città la ripresa dei valori non è ancora partita. Le altre motivazioni sono da ricercarsi nella qualità immobiliare e in un eccesso di offerta che, soprattutto nei capoluoghi di provincia e nell’hinterland delle grandi città è ancora presente. La qualità dell’immobile premia: le abitazioni con caratteristiche migliori e di pregio hanno registrato un aumento dei valori. I potenziali acquirenti sono ancora particolarmente selettivi anche se, laddove l’offerta immobiliare ha iniziato a ridursi, si sono dovuti “accontentare” avviando trattative al ribasso sui prezzi.
Che prospettive per l’anno in corso? Con queste premesse l’ufficio studi di Tecnocasa conferma le previsioni per il 2018 delineate a inizio anno: un lieve aumento dei valori immobiliari (tra 0% e +2%) e delle compravendite (da +2% a +4%), fermo restando che le condizioni del mercato del credito restino quelle attuali.
(news aggiornata alle 12.25)