Mps: cda decide di non costituirsi parte civile nel processo a Profumo e Viola
Il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps), all’esito di una approfondita fase istruttoria condotta con l’ausilio di consulenti legali esterni, ha valutato che, allo stato, non sussistano le condizioni per procedere alla costituzione di parte civile nel procedimento 955/2016 in cui l’ex presidente del board, Alessandro Profumo, l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di manipolazione di mercato e false comunicazioni sociali mentre l’allora presidente del collegio sindacale e attuale sindaco effettivo Paolo Salvadori è stato rinviato a giudizio con l’accusa di false comunicazioni sociali. Lo rende noto la banca senese in un comunicato diffuso ieri sera a mercati chiusi. Nel formulare le proprie valutazioni, spiega Mps, il cda ha considerato nel loro insieme tutti gli elementi decisionali disponibili, avendo esclusivo riguardo al perseguimento degli interessi della Banca ed alla tutela dell’integrità del suo patrimonio. “La banca si riserva comunque di esperire qualunque azione a tutela del proprio patrimonio e dei propri interessi”, si legge nel comunicato.
La delibera è stata approvata dal cda all’unanimità. A garanzia dell’integrità del processo decisionale non hanno partecipato al voto i soli consiglieri che avevano ricoperto, con ruoli non esecutivi, la carica di amministratori di Mps in occasione dell’approvazione della relazione semestrale 2015.