Banche: sofferenze ancora in calo, bene i depositi a maggio. Rallenta crescita prestiti
Prosegue la discesa delle sofferenze bancarie. Nel mese di maggio le sofferenze sono diminuite del 10% su base annua, mentre ad aprile la contrazione era del 10,7 per cento. Lo indica la Banca d’Italia nella pubblicazione mensile “Banche e moneta: serie nazionali“. Osservando i dati sulle sofferenze suddivise per settore di attività economica dei residenti in Italia, quelle in capo alle banche si sono attestate a maggio a 163,100 miliardi di euro contro i 164,772 miliardi del mese di aprile. A livello netto le sofferenze si sono attestate a 49,274 miliardi in discesa rispetto ai 50,926 di aprile.
Rallenta a maggio la crescita dei prestiti al settore privato che, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno mostrato un aumento del 2,5% su base annua (+3% in aprile). I prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,8% (+2,9% nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,2% (2,2% in aprile).
In piena crisi politica, con la strada in salita per la nascita de governo Lega-Movimento 5 Stelle, i depositi del settore privato sono aumentati del 5,7% su base annua (4,3% nel mese precedente). Ancora in contrazione la raccolta obbligazionaria che ha segnato una flessione del 17,6% (era scesa del 17,7% nel mese precedente).
Osservando, invece, la questione tassi di interesse quelli erogati per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,18% (2,2% in aprile); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,3 per cento. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,43% 1,47 in aprile); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,97%, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia allo 0,91 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,40 per cento.