Telefonia: rimborsi entro il 31 dicembre per la fatturazione a 28 giorni, danno da 2 miliardi per gli utenti
Entro il 31 dicembre gli operatori Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dovranno restituire in bolletta i giorni illegittimamente erosi agli utenti a seguito della fatturazione a 28 giorni. Almeno per quanto riguarda le offerte di telefonia fissa. Lo ha deciso il consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
Come avverrà il rimborso
L’Autorità ha disposto che entro il 31 dicembre i quattro principali operatori delle telefonia in Italia debbano restituire alla clientela, i giorni erosi per effetto della violazione dell’obbligo di cadenza di rinnovo delle offerte e della periodicità della fatturazione su base mensile. Al posto del rimborso vero e proprio (in denaro) gli utenti otterranno la posticipazione della data di decorrenza della fattura per il numero di giorni pari a quelli guadagnati dalle compagnie nel periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data di ripristino della fatturazione mensile. In altre parole, una sorta di bonus di giorni gratis. Questa forma di rimborso potrà essere eventualmente spalmata su più fatture.
Secondo i calcoli dell’associazione dei consumatori Codacons, grazie alle bollette ogni 28 giorni gli operatori hanno incassato in due anni circa 2 miliardi di euro a danno degli utenti. Ora che il rimborso dovrà essere eseguito, bisognerà vedere se le compagnie telefoniche scaricheranno ancora una volta sui consumatori i costi attraverso nuovi incrementi tariffari.
La decisione odierna rappresenta comunque un passo importante da parte dell’Autorità che aveva iniziato a intervenire sulla questione delle bollette a 28 giorni per la telefonia fissa e la pay-tv già a fine 2017, quando aveva sanzionato con il massimo della pena prevista dalla legge (una cifra pari a 1,16 milioni di euro ciascuno) Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per il mancato rispetto dell’obbligo della cadenza mensile della fatturazione (Leggi QUI). I rimborsi agli utenti però erano stati bloccati dal Tar del Lazio (Leggi QUI) che li riteneva troppo onerosi e pericolosi per gli equilibri finanziari delle società coinvolte. Ma a marzo, proprio per aggirare la sentenza del Tar del Lazio e procedere con i rimborsi, l’Agcom ha messo a punto questo meccanismo di rimborso che non prevede l’esborso vero e proprio ma un bonus di giorni gratis.