Confindustria: ‘serve Italia forte in Europa forte, mercati giudicheranno scelte economiche governo’
“Serve un’Europa diversa e un’Italia forte in una Europa forte”. E’ l’appello che il Centro Studi di Confindustria lancia negli ultimi Scenari Economici, il report in cui delinea anche una proposta italiana per una maggiore integrazione europea, composta da quattro punti:
Primo passo è quello di chiudere “i cantieri aperti, a partire dal completamento dell’Unione bancaria e di quella dei capitali”. Secondo, “è necessario creare uno strumento europeo di stabilizzazione, complementare a quelli nazionali, che finanzi o co-finanzi investimenti e/o sussidi di disoccupazione, a fronte di shock economici negativi che colpiscono uno o più paesi membri, fondato su un nuovo bilancio europeo”.
Terzo punto, il nuovo bilancio “dovrebbe servire a finanziare un grande piano europeo d’investimenti in infrastrutture, ricerca e sviluppo, formazione”, e in tal senso Confindustria si dice favorevole agli eurobond per la crescita e la stabilizzazione.
Quarto e ultimo punto: rafforzare la funzione di salvataggio dei paesi in crisi.
Il Csc scrive anche che saranno i mercati a giudicare le scelte economiche del governo:
“La dinamica meno favorevole del Pil si ripercuote sui conti pubblici” e “ora molto dipenderà dalle scelte di politica economica che adotterà il governo riguardo la clausola di salvaguardia, l’attuazione di alcune misure espansive indicate nella risoluzione al Def e nel contratto di governo e l’intenzione di rispettare i vincoli di bilancio”, si legge negli Scenari economici.
“Non è chiaro come queste potranno essere conciliate. Su questo terreno verremo giudicati dagli operatori finanziari che acquistano il nostro debito puublico”.