News Finanza Indici e quotazioni Piazza Affari e Borse europee attese poco mosse in avvio su tensioni commerciali e vertice Opec

Piazza Affari e Borse europee attese poco mosse in avvio su tensioni commerciali e vertice Opec

22 Giugno 2018 08:56

Quest’ultima seduta della settimana dovrebbe avviarsi all’insegna della cautela per Piazza Affari e le Borse europee, attese poco mosse in avvio, in scia alla debolezza di Wall Street ieri sera e ai movimenti misti sui listini asiatici questa mattina (Tokyo ha chiuso in calo dlelo 0,78%). Sui mercati tornano a soffiare i venti di una guerra commerciale globale. Oggi sono scattati i dazi europei sui prodotti americani per 2,8 miliardi di dollari, in risposta alle tariffe Usa su acciaio e alluminio, scattate a inizio mese. E proprio le tensioni commerciali rappresentano, secondo il Fondo monetario internazionale, il maggior rischio per l’economia dell’Eurozona. Tanto che l’Fmi si prepara a luglio ad abbassare probabilmente in modo “modesto” le stime sulla crescita del Pil europeo. Intanto sale l’attesa per il vertice Opec, previsto oggi a Vienna, in cui si discuterà della proposta di un aumento della produzione caldeggiata da Russia e Arabia Saudita. Tra gli altri appuntamenti, attenzione alla lettura preliminare degli indici Pmi manifatturiero e servizi dei paesi europei e dell’intera Eurozona.

Per quanto riguarda l’Italia, l’Fmi si prepara alla sua consueta missione in Italia. Fra due settimane gli esperti dell’Fmi giungeranno a Roma e incontreranno le autorità italiane per capire quali sono i loro piani, soprattutto sul fronte del debito. E sempre l’Fmi ha freddato la proposta proposta franco-tedesca, che auspica una riduzione sotto al 5% e sotto il 2,5% per lo stock di NPL in pancia alle banche dell’Eurozona, rispettivamente su base lorda e netta. Il numero uno del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, ha affermato che l’Eurozona dovrebbe accettare un livello superiore di crediti deteriorati nelle banche, rispetto alla soglia del 5%, al fine di iniziare a concretizzare lo schema di garanzia dei depositi comune e completare l’Unione bancaria.